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Martedì, 30 Aprile 2024
Il racconto

Un anno e mezzo per il permesso di soggiorno: “Lavoro, pago le tasse. Non so più come fare, nemmeno per emettere fattura”

La denuncia di un giovane lavoratore iraniano: “Mi serve quel documento, non è possibile che servano due anni”

Un anno e mezzo per avere il permesso di soggiorno. Anzi qualcosa in più perché dal fotosegnalamento alla consegna materiale del documento passano in media almeno altri tre mesi. Un “limbo” poco piacevole in cui si trova anche S., 33enne iraniano, da sette anni a Firenze e alle prese con la conversione del permesso di soggiorno, l’ultimo era infatti per ricerca lavoro. “Il 27 dicembre - racconta - ho mandato il kit per chiedere il rilascio e lunedì scorso mi è arrivato un messaggio della questura con l’invito a presentarmi per il fotosegnalamento il 4 giugno del 2025. Così mi trovo senza un documento valido per andare in Europa, non posso tornare in Iran, non posso fare niente!”.

A confermare i tempi enormemente è lo Sportello immigrazione del Comune di Firenze: “Con gli appuntamenti siamo già a luglio/agosto 2025. La situazione - spiegano - è peggiorata notevolmente dopo la pandemia e poi con il nuovo governo. Prima l’attesa era di quattro/cinque mesi, comunque accettabile. Adesso dover aspettare un anno e mezzo o due è la norma. Dicono per mancanza di personale, ma non può andar bene così”. Con casi al limite del paradosso di chi arriva all’appuntamento per ritirare un permesso di soggiorno che non gli viene consegnato perché già scaduto e deve quindi rifare l’iter da capo. “Ma abbiamo anche problemi anche con i ricongiungimenti in deroga per le persone provenienti da Paesi esenti dal visto, per non parlare poi della cittadinanza”

Il numero dei permessi di soggiorno rilasciati dalla questura fiorentina è oltretutto in calo: poco più di 41mila nel 2023 contro i 52.964 nel 2022 e addirittura 54.513 nel 2019 ultimo anno pre pandemia; solo nel 2020 il numero è stato (comprensibilmente) inferiore, 35.423, nel 2021 infatti furono 48.690.

“Abito qua da sette anni, mi sono laureato a Calenzano in Design e una volta terminati gli studi ho ottenuto un permesso per ricerca lavoro. Sono un designer freelance a partita Iva, pago regolarmente le tasse, mi sono dovuto affidare a un commercialista perché con la fatturazione elettronica per me non è semplice. Adesso senza documenti non so come fare perché lavorando devo comunque emettere fattura. Mi sono anche rivolto ad un avvocato per capire come risolvere la cosa. Trovo tutto ingiusto e ridicolo: cosa devo fare se voglio vivere normalmente in Italia, in modo legale?”.

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