Rifiuti abbandonati, arrivano le telecamere: “Nessun cartello, norme non rispettate”
Il consigliere Grassi (Frs) pubblica la foto della telecamera. La replica: “Tutto lecito”
Da tempo annunciate, arrivano le prime telecamere mirate a individuare i responsabili dell'abbandono dei rifiuti a fianco dei cassonetti. Sono state posizionate nei giorni scorsi in via Filippo Pacini, zona San Jacopino, dove si sono registrati numerosi casi.
La telecamera è fissata ad un palo, non si può dire che sia mimetizzata ma non ha l'aspetto di un apparecchio di videosorveglianza: almeno da lontano, sembra più una cassa per ascoltare musica (da vicino però è 'riconoscibile'). Le foto della telecamera sono state pubblicate dal consigliere comunale Tommaso Grassi (Firenze riparte a sinistra).
“E' stata installata dal Comune senza l'apposizione dei cartelli e senza comunicazione al garante della privacy, come prevede la legge. E' ignoranza o disinteresse per leggi e regolamenti?”, si chiede Grassi.
“Adesso arriveranno telecamere ad ogni cassonetto? Oppure altro ancora? Perché è fin troppo facile ipotizzare che gli abbandoni si sposteranno altrove, lontano dalle telecamere”, attacca Grassi, annunciando un question time sul caso in consiglio comunale.
“Siamo preoccupati per la tipologia di software e di tecnologia impiegata. Pare si tratti di un sistema molto avanzato, che supporta l'analisi dei dati video tramite intelligenza artificiale. Su questo specifico aspetto della vicenda segnaleremo nuovamente al garante della privacy la documentazione amministrativa raccolta finora”, aggiunge Grassi.
“Così si vanifica lo scopo che ci siamo prefissi, quello di scoprire e sanzionare chi abbandona i rifiuti”, replica l'assessore alla sicurezza Federico Gianassi. E dal comando della polizia municipale si precisa: “La mancanza di segnaletica non solo è lecita ma anche funzionale allo scopo. A noi spetta accertare sia le violazioni amministrative che penali. La legge ci consente di svolgere ogni atto di accertamento tecnico al fine di accertare le violazioni, anche con l'utilizzo di apparecchiature di videosorveglianza”.
Grassi, non convinto, annuncia che porterà il caso di fronte al garante: "E invece delle telecamere - controreplica il consigliere -, il Comune stanzi fondi maggiori per assumere più ispettori ambientali in Alia".