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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Maggio: telecamera sui lavoratori, indagata la soprintendente

La sovrintendente del Maggio risulterebbe indagata dopo l'istallazione di una telecamera sul palco. Il sindaco Renzi contestato dai lavoratori "Vergogna"

La zuffa tra sindacati e dirigenza continua. Un nuovo capitolo, seppur datato, rimbomba sul palco del Maggio Musicale Fiorentino. La sovrintendente Colombo, secondo fonti giudiziarie, risulterebbe indagata per l’istallazione di una telecamera sul palco. L’inchiesta si è aperta a maggio dopo una segnalazione della Cgil la "Colombo spia illegittimamente i lavoratori, stile Grande fratello”.
L’occhio digitale fu rimosso. Lo Statuto dei lavoratori vieta questo tipo di provvedimento, prevedendo ammende pecuniarie e condanne da 15 giorni a un anno, salvo che questo tipo d’impianto sia richiesto da esigenze produttive, sempre con il benestare delle rappresentanze sindacali.
La Colombo già nei mesi scorsi aveva chiarito come non ci fosse l’intento di sorvegliare, o spiare. E riguardo l’inchiesta di non aver ricevuto alcun avviso di garanzia. Inoltre in serata la soprintendente ha reso noto che "é già stato chiuso il procedimento aperto presso l'Ispettorato del lavoro di Firenze".

SCIOPERO – L’atmosfera è comunque in ebollizione, in particolare dopo che giovedì si è reso necessario l’intervento dei carabinieri per del personale esterno chiamato a sostituire gli scioperanti. Non è mancata ridda sul "politico", in particolare contro il presidente del Maggio. Alcuni lavoratori in sit- in hanno gridato “vergogna” nei confronti del sindaco Renzi, ma il primo cittadino ha rispedito al mittente le accuse “nessun comportamento antisindacale”.

"Spero - ha detto ancora Renzi - che torni la serenità e la ragionevolezza. Ieri c'è stata una divisione profonda all'interno del Maggio: gli orchestrali, ai quali va il mio personale ringraziamento, hanno suonato mentre i tecnici si sono rifiutati di lavorare ed hanno scioperato. Per il bene del teatro di cui sono presidente spero si possa tornare a lavorare tutti assieme. E' chiaro però - ha aggiunto - che non è possibile immaginare che una città si fermi perché un sindacato lo vuole. Ho pieno rispetto per le motivazioni di chi ha scioperato e sono pronto ad ascoltare chiunque: però questa città non è in mano ai sindacati, quando le cose sono necessarie si fanno. Anche perché altrimenti il teatro chiude". Intanto alcuni rappresentati dei sindacati sono stati sentiti dai carabinieri, è prevista anche la preparazione di un esposto contro la direzione del teatro.
 

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