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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico

Alta Velocità a Firenze: associazione a delinquere, truffa e traffico di rifiuti

L'inchiesta che ha portato al sequestro della fresa parcheggiata a Firenze, si è chiusa con una trentina di indagati sul registro dei pm fiorentini

Una associazione a delinquere dedita alla corruzione ed al falso, alla truffa ed al traffico di rifiuti. Sicurezza? Neppure l'ombra.
Quello che disegna la Procura di Firenze è un quadro a tinte forti dove il colore dei soldi mette tutto il resto sullo sfondo. Prima ci sono gli amici, quelli che chiedono i favori, quei favori che non si possono rifiutare, mentre invece si può rifiutare tutto il resto.
Sarebbe andata di conseguenza dunque la ricerca di abbattere sistematicamente qualsiasi paletto si frapponesse tra il progetto e la realizzazione dell'opera: materiali, attrezzature, tutto di ottima qualità anche il fango prodotto dalla fresa che non poteva risultare come "rifiuto speciale" perché in quel caso sarebbe costato troppo smaltirlo in ambiente adatto. Da qui la spasmodica corsa a quella declassificazione delle terre che tanto ha fatto tribolare i No Tav.

 Ros Carabinieri e Corpo Forestale dello Stato hanno messo insieme un nutrito dossier e la Procura ha emesso 33 avvisi individuali oltre ad interessare alcune società: "Nodavia, Coopsette, Seli, Italferr, Varvarito, Htr, Hydra, mentre tra le persone indagate, per le quali si profila la richiesta di rinvio a giudizio, ci sono, Maria Rita Lorenzetti, indicata come la promotrice di una associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e all'abuso d'ufficio, i vertici di Italferr, di Nodavia, di Coopsette e di Seli (la società che gestiva la maxitrivella Monna Lisa), funzionari di Rfi, autotrasportatori" riporta La Repubblica.

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