Rialzo tassi d'interesse, calano i mutui concessi in Toscana. Ma le cifre sono più alte

Calano i mutui concessi alle famiglie toscane per l'acquisto dell'abitazione. Un trend che ricalca a grandi linee il dato nazionale. Negli ultimi tre mesi del 2022 famiglie toscane hanno ricevuto finanziamenti per poco più di un miliardo di euro (1007,2 milioni) rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.

Nella nostra regione si registra così una variazione delle erogazioni pari a -15,4%, 182,8 milioni di euro in meno rispetto allo scorso anno. A livello nazionale la contrazione registrata è stata del 16,7%.

E' quanto emerge dall'analisi di Kìron Partner, società di mediazione creditizia del Gruppo Tecnocasa. L'analisi fa riferimento al report Banche e istituzioni finanziarie, aggiornato e pubblicato da Banca d'Italia a marzo 2023. La contrazione risente evidentemente dell'aumento dei tassi di interesse costante che si è verificato nell'ultimo periodo.

Se si osserva l’andamento delle erogazioni sui 12 mesi, e si analizzano quindi i volumi dell’intero anno solare 2022, la Toscana mostra una variazione negativa pari a -10,5%, per un controvalore di -503,1 mln di euro. Sono dunque stati erogati in questi ultimi dodici mesi 4.276,8 mln di euro, volumi che rappresentano il 7,74% del totale nazionale.

A Firenze, in particolare, sono stati erogati dalle banche 304,9 milioni di euro per mutui finalizzati all'acquisto dell'abitazione, corrispondenti a una variazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente pari a -18,8%. Nel 2022 sono stati erogati 1.351,7 mln di euro (-15,9%).

Meno erogazioni ma di cifre più alte: 129.035 euro l'ammontare medio erogato nell'ultima parte del 2022, in aumento rispetto a quanto rilevato durante lo stesso trimestre dell’anno precedente, quando il ticket medio ammontava a 125.092 euro. Mediamente colui che sottoscrive un mutuo nella regione viene finanziato circa il 5% in più rispetto al mutuatario medio italiano.

Kìron Partner ha già rilevato una contrazione della domanda aanche nei primi due mesi del 2023, anno in cui si attende una riduzione del volume dei mutui di poco inferiore a quella registrata nel 2022.