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Cronaca

Targa per Idy Diene imbrattata, anche Nardella condanna: “Gesto meschino e vergognoso, la rimetteremo”

Il sindaco commenta l'atto di vandalismo contro la targa che ricordava l'ambulante senegalese ucciso a colpi di pistola

“Un gesto meschino e vergognoso che condanniamo con forza”. Così ha scritto ieri sera su Facebook il sindaco Dario Nardella, al termine di una giornata che ha visto tantissimi post sull'argomento, con le condanne di singoli cittadini e associazioni e partiti come Arci, Cgil, Anpi, Rete Antirazzista, Potere al Popolo, molti dei quali chiedevano al primo cittadino di esprimersi.

Nella notte precedente infatti, tra sabato e domenica, era stata imbrattata la targa che sul ponte Vespucci ricordava Idy Diene, l'ambulante senegalese di 53 anni ucciso a colpi di pistola, in pieno giorno, dal pensionato fiorentino Roberto Pirrone.

“Assassinato da mano razzista”, si leggeva sulla targa che era stata posta da alcuni manifestanti durante il corteo del marzo scorso in ricordo dell'uomo, nel primo anniversario dell'assassinio.

“Ne rimetteremo una nuova, per non dimenticare mai quell’evento tragico che ha sconvolto la nostra città, perché resti vivo il ricordo di Idy”, ha aggiunto il sindaco.

Condanna anche della vice sindaca Cristina Giachi. "Chi ha imbrattato la targa dedicata a Idy Dyene dimostra di avere una mente debole che si fa trascinare dall’odio al punto di voler cancellare una memoria collettiva voluta da tutta la città", scrive la vice sindaca in una nota.

"Siamo vicini ai familiari e alla comunità senegalese. Episodi come questi rinnovano il dolore e spaventano. Mi auguro - aggiunge Giachi -, che possano essere individuati i responsabili di questo gesto. È preoccupante il dilagare di condotte aggressive razziste, di minacce e offese come quelle che ci impongono di mettere Liliana Segre sotto scorta. È necessario vigilare e che le istituzioni rispondano con decisione".

I consiglieri comunali Bundu e Palagi del gruppo 'Sinistra progetto comune', intanto, hanno presentato una mozione per chiedere al primo cittadino di dare seguito a quella già approvata dall'aula consiliare il 12 marzo 2018.

In quell'occasione l'atto, approvato con 29 sì e senza voti contrari, chiedeva al sindaco, tra le altre cose "di provvedere a collocare nel luogo ove è avvenuto il fatto una targa commemorativa per il nostro concittadino Idy Diene".

Un anno dopo la targa posta dai manifestanti - la scritta in bianco che si legge ora è stata rifatta a mano da una donna - mentre quella del Comune ancora non è arrivata.

Nel giugno scorso peraltro fecero discutere le dichiarazioni di Sibilla Fiori, l'avvocato di Pirrone. "Quel cartello va rimosso perché non si trattò di razzismo", sostenne Fiori, che si riservava di agire "in tutela del mio assistito per diffamazione". Ora l'imbrattamento.

Questa mattina sul Ponte Vespucci si sono recati per un omaggio al ricordo di Idy Diene anche il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani e la consigliera Alessandra Nardini (entrambi del Pd, foto sotto), portando dei fiori.

“Con questo gesto di solidarietà, che esprimiamo con il linguaggio dei fiori, vogliamo dire con forza e chiarezza - ha dichiarato Giani -, che la Toscana non è razzista”.

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