Notte Bianca d’Oltrarno: sabato il successo della “vera” Firenze
Notte ricca di eventi quella dell'Oltrarno fiorentino: tanti i giovani in strada e le botteghe aperte. Questa la serata di sabato tra le vie di San Frediano, Santo Spirito e piazza del Carmine
Si spengono i riflettori del Cupolone, è l’on air dell’Oltrarno. Bilancio? Saranno i numeri a dirlo, ma San Frediano ha dato un bel sussulto quasi a dire: “Turisti c’è anche di qua”, pardon, diladdarno. Sabato la notte bianca dell’Oltrarno alla sua quinta edizione, è durata fino alle tre di notte; gli eventi allestiti vedevano capannelli di ragazzi fermi, ma spesso danzanti a godersi la serata. Neanche il boicottaggio del calendario, con il ponte venerdì- domenica, è riuscito ad intaccare la manifestazione. I giovani hanno dominato la scena, a differenza del 30 novembre scorso dove vi fu un successo, con 120mila visitatori all’evento di più età; l’Oltrarno ha riportato in strada studenti, lavoratori insomma quella generazione mille euro dipinta da alcuni erroneamente come sfaticata.
Impossibile non trovare un posto dove divertirsi, sebbene il carattere rispetto al precedente di tre mesi fosse più rustico, di strada, più genuino. Non mancavano i picchi come il jazz sui ponti e la musica rock, punk nella vicina piazza Pitti, il day after la pedonalizzazione.
Piazza Santo Spirito era invasa da ragazzi tra i venti ed i 35 anni; chi percuoteva un tamburo, qualcuno beveva una birra, un gruppetto provava l’arrembaggio su delle ragazze in cerchio.
Delle studentesse in via Mazzetta si adopravano nello struscio seguite da giovanotti in cerca d’amicizia. Le botteghe lavoravano con i banchi in strada a distribuire panini, pizzette, birre, vino ma anche yogurt e prosciutto e popone.
Una serata ricca anche di musica house con improvvisati ballerini, mentre la calca cercava di sfondare tra quei birilli antropomorfi.
Azzeccata la scelta di piazza del Carmine, dove il sindaco Renzi ha promesso la pedonalizzazione, un palco musica rock, grange, metal e le mani che si alzano insieme alle grida sotto al palco. Nel mezzo di quel girone anche due future spose con palloncini “inneggianti all’amore” legati in testa sopra al velo bianco.
Un pò di tutto, di tutto in pò. Prima di andare non mancano le battute come quelle di un carabiniere che fermando il veloce motorino di un quattordicenne: “Ma pensi di sta’ a ì Gran Premio?”. Le luci si spengono, le strade si svuotano e poi lo switch off del Diladdarno.
