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Cronaca

Indagine per stupro, il carabiniere: "Mi sono fatto trascinare"

Spunta un video filmato da una delle ragazze statunitensi durante la presunta violenza

"Mi sono fatto trascinare in questa situazione, so di aver fatto una cosa inqualificabile, ma non mi spiego perché. Da 20 anni sono nell'Arma e le persone io le aiuto, ho anche corso dei rischi". Così l'appuntato dei carabinieri, accusato insieme al collega di pattuglia di aver violentato a Firenze una delle due studentesse americane la notte tra mercoledì e giovedì scorsi, ha parlato alla Procura. 

Il suo difensore, l'avvocato Cristina Menichetti, lo definisce un uomo "devastato" consapevole di "aver fatto una cosa inqualificabile".

Il carabiniere si è presentato spontaneamente in Procura, al pm Ornella Galeotti avrebbe detto di aver avuto un raporto sessuale con una delle giovani ma consenziente. 

Al momento, si apprende dal difensore, avvocato Menichetti, che l'appuntato non ha ricevuto né avvisi di garanzia, né notifiche per compimenti di atti di indagine. Sposato, con un figlio, per molti anni è stato in servizio in una stazione dei carabinieri nel Pratese: da luglio scorso è stato trasferito a Firenze. La sera del controllo alla discoteca Flò, a piazzale Michelangelo, era la seconda volta che formava pattuglia con l'altro militare, un carabiniere scelto, celibe, più giovane, con cui è accusato della violenza sessuale dalle due americane. Fuori dal locale le studentesse sono state fatte salire sull'auto di servizio dell'Arma e poi sono state portate nel palazzo dove soggiornano a Firenze dove si sarebbe consumata la violenza.

Intanto sembrerebbe che una delle ragazze abbia ripreso in parte la presunta violenza con il suo telefonino. "Quando mi è saltato addosso ho provato a chiedere aiuto con il cellulare" avrebbe detto una delle statunitensi agli inquirenti. La ragazza cercava di telefonare, ma le è partita una registrazione. Chi lo ha visionato dice che si vede un particolare dei calzoni della divisa di un carabiniere e il fodero della pistola. Il video è una ulteriore prova che andrebbe a confermare il racconto di denuncia delle ventenni americane. Va ad aggiungersi alle immagini delle telecamere in strada che mostrano la gazzella dei carabinieri arrivare nella via in cui abitano le studentesse (e allontanarsi venti minuti dopo) e ai controlli sulle celle telefoniche dei militari.

La difesa dell'appuntato - che è stato sospeso dall'Arma assieme all'altro collega accusato - sostiene che la studentessa non fosse ubriaca o comunque non lo fosse in modo tale da non opporsi al rapporto. "Il mio assistito ha spiegato al pm molto bene le modalità con cui è avvenuto il rapporto sessuale consenziente - afferma l'avvocato Cristina Menichetti - Modalità tali da far dedurre che non c'è stata violenza sessuale".  

Oggi è atteso un vertice in Procura per valutare l'esigenza di misure cautelari per i due militari. E sempre oggi l'altro carabiniere, invece, potrebbe uscire allo scoperto e farsi interrogare. Ma a questo punto potrebbe essere lo stesso pm a convocarlo per mettere sul tavolo la sua versione dei fatti e confrontarla coi racconti delle studentesse.

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