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Cronaca

Carneficina nei mercati: si cerca un possibile complice del killer?

Per il capo della procura Quattrocchi: "Stiamo verificando l'ipotesi della presenza di eventuali concorrenti negli omicidi e nei tentati omicidi"

Strage dei senegalesi, non tutti i tasselli del puzzle sono al proprio posto. Le indagini stanno procedendo su un doppio binario: la meticolosa ricostruzione di quelle ore terribili che hanno sconvolto Piazza Dalmazia e San Lorenzo, in cui è stata troncata la vita a due persone, mentre altre tre sono rimaste gravemente ferite, ed il profilo del killer, il 50enne Gianluca Casseri. Chi era, quanto fanatismo distorto e quanta follia, e se possibile qualche perché, se possibile. La comunità senegalese e tutta Firenze, dopo il lutto cittadino di ieri, stanno alla finestra ed attendono qualcosa che assomigli alla verità. Intanto capire bene se Casseri ha fatto tuto da solo, come ha affermato il capo della procura di Firenze Giuseppe Quattrocchi: “Stiamo verificando l'ipotesi della presenza di eventuali concorrenti negli omicidi e nei tentati omicidi, non solo sotto il profilo materiale ma anche in forma di concorso morale, sotto il profilo di eventuale istigazione o agevolazione”. Nelle storie assurde tutto è possibile ed i colpi di scena sono spesso dietro l’angolo, ma per adesso gli inquirenti, anche se stanno battendo tutte le piste, non hanno trovato alcun elemento che faccia supporre che il killer sia stato spalleggiato da un complice. L’idea che si sta sempre più affermando in procura è che il ragioniere di Cireglio, nel pistoiese, abbia costruito pezzo dopo pezzo il suo piano delirante, la mappa della morte. Uomo solitario, taciturno, schivo, ma anche capace di avere un laboratorio per costruire proiettili in casa per la sua Smith & Wesson 357 Magnum con cui ha ucciso e si è ucciso.

DEPRESSIONE – Da circa cinque anni il killer dei mercati stava soffrendo di una forma di depressione, curata con farmaci. Depressione e pistole non vanno d'amore e d’accordo e gli inquirenti stanno cercando di capire cosa nella catena burocratica non sia andato. Non aveva un porto d’armi, ma la sua pistola era regolarmente denunciata fin dal 2010, pare per uso sportivo (a volte aveva frequentato il poligono di Pistoia per esercitarsi al tirassegno). Non solo: Gianluca Casseri era diabetico, e negli ultimi periodi la situazione era peggiorata, tanto da dover innalzare la dose quotidiana di insulina. Depressione, ma anche solitudine, un’isola a sé. L’assassino, infatti, non avrebbe avuto utenze mobili, né computer: sembra che per navigare su Internet si appoggiasse al pc del fratello Giancarlo, nella casa di famiglia a Cireglio, quella stessa casa dove nel sottosuolo produceva le pallottole con tanto di attrezzatura professionale.

LE ULTIME ORE – La ricostruzione di un profilo psicologico ma anche quella delle ultime ore prima dell’agguato sanguinario, prima che la scheggia impazzita prendesse le fattezze del mostro. Lunedì sera Casseri era nella casa affittata in piazza del Terzolle a Firenze dal suo amico e scrittore Enrico Rulli, frequentato da circa venti anni per il comune interesse per fantascienza, alchimia, esoterismo. Dalle ricostruzioni e dalle testimonianze pare che il killer sia stato in quella casa anche la notte prima della strage ma quando gli inquirenti sono entrati, l’abitazione era “come ripulita, svuotata”, ha osservato il pm Paolo Canessa. Vuoto, tranne le centinaia e centinaia di libri, tanti di fumetti. Si può abitare in una casa che non ha i segni del vissuto? Da qui l’ipotesi: avrebbe fatto tutto da solo? Il giornalaio di piazza del Terzolle ha raccontato di averlo visto andare via ieri alle 11 e mai più rincasare. In piazza Dalmazia ha sparato dopo mezzogiorno, poi sarebbe andato direttamente in San Lorenzo e ha posteggiato nel parcheggio sotterraneo. Tra le due sparatorie un’ora e mezzo di buco. Cosa ha fatto durante questi novanta minuti? Le telecamere del garage di San Lorenzo lo ritraggono mentre sale e scende di macchina almeno tre volte. Il sospetto degli investigatori è quello che il killer abbia passeggiato per le strade del mercato di San Lorenzo scegliendo le nuove vittime tra i banchi del mercato all'aperto. Poi dopo le 14 ancora fuoco, ancora sangue. La corsa per l’ultima volta nel parcheggio sotterraneo, dove, dopo si è rivolto la sua 357 contro di sé e si è ucciso. La questura ieri ha diffuso il filmato degli ultimi istanti della folle corsa di Casseri. I poliziotti che circondano l’auto, gli spari della polizia, il suicidio. La polizia ha chiesto l'autopsia per tutti i morti: i due ambulanti senegalesi, Samb Modou (40 anni) e Diop Mor (54) ed il killer.
 

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