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Cronaca

Strage dei senegalesi, Pape Diaw: "Chiudere CasaPound"

Il rappresentante della comunità: "Chiediamo la chiusura di Casapound. In Toscana non si può tollerare un luogo dove si fomenta e si coltiva l'odio"

Il giglio di Firenze si tinge di verde, giallo e rosso. Un tricolore che feconda e ribadisce agli occhi del mondo che la Culla del Rinascimento non può essere dipinta a tinte nere e tantomeno razziste. Samb e Diop sono morti, altri tre feriti sono in ospedale, ma tutta una città ha sviscerato una passione verso una parte di sé che non c’è più. Mille persone si sono raccolte in piazza Dalmazia, a terra i fiori, i lumini, gli scritti in idiomi sconosciuti, che significavano “ciao”. I commercianti di San Lorenzo hanno abbassato le saracinesche, serrati i banchi della pelle, perché quei ragazzi erano ambulanti come loro. I tassisti fermi, una città sdegnata. Palazzo Vecchio lo specchio delle piazze. Al Consiglio comunale straordinario ci sono sindaci, il neoministro per l'integrazione Riccardi, il Presidente della Regione e della Provincia e il segretario della Cgil Camusso.  Presenti le autorità religiose: l'arcivescovo Betori, l'imam Elzir e Pape Diaw, portavoce della comunità senegalese. Il salone dei Cinquecento è gremito. Oggi era il giorno del lutto, della reazione e dell’abbraccio tra i popoli.

Il discorso di Pape Diaw emoziona,  poi una staffilata verso i centri sociali di cui era simpatizzante il killer, o meglio di cui frequentava le iniziative. “Chiediamo la chiusura di Casapound. In Toscana non si può tollerare un luogo dove si fomenta e si coltiva l'odio". Il centro sociale di estrema destra aveva da subito asserito la lontananza dall’attentatore e chiesto d’incontrare la comunità ferita. Richiesta accettata. Il faccia a faccia si farà. In serata è arrivata la risposta del responsabile provinciale: ''La disponibilità - afferma Saverio Di Giulio - di Pape Diaw, portavoce della comunità senegalese di Firenze, ad incontrare me e gli esponenti locali e nazionali di CasaPound Italia va sicuramente nel senso di un superamento dell'odio, quindi va valutato in modo positivo. Ci sembra tuttavia pesantemente contraddittorio e incomprensibile il fatto di voler partecipare a un incontro ma di anticiparne nello stesso tempo le conclusioni, invocando una immotivata chiusura di Cpi''.
Intenso anche il discorso del neoministro. Applauditissimo. Riccardi "dobbiamo essere più attenti alle parole, perché negli ultimi decenni abbiamo troppo urlato, troppo demonizzato l'altro”. E "La questione della cittadinanza dei bambini nati in Italia figli di immigrati che lavorano in Italia va presa in esame in maniera molto seria".

Tuttavia la tensione è alta. Già da martedì il centro CasaPound del capoluogo è presidiato dalla Digos. Ieri a Roma alcuni giovani vestiti di nero si sono staccati dalla manifestazione pacifica per ricordare le vittime fiorentine scomparse. Direzione piazza Vittorio, verso la sede della CasaPound capitolina. Qualche petardo, le forze dell’ordine calzano i caschetti, poi gli scontri. Anche nella capitale economica del Paese il clima si sta arroventando. Oggi dopo il presidio di commemorazione delle vittime un gruppetto di senegalesi ha visto avvicinarsi un’auto da cui è stato lanciata una bottiglia, urlando "senegalesi di merda''. Sabato pomeriggio, oltre al ritrovo fiorentino, che in queste ore potrebbe diventare una manifestazione nazionale del popolo senegalese in Italia, Milano sarà attenzionata da un altro appuntamento in Piazzale Loreto. Più associazioni e realtà vicine all'area antagonista milanese si incontreranno per chiedere la chiusura delle sedi di CasaPound e "dei fascisti".
 

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