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Cronaca Cerreto Guidi

Agricoltore premiato per aver difeso le sue api: “Un punto di partenza per sensibilizzare l'opinione pubblica”

Titolare di un'azienda ecologica si è opposto alla costruzione di un capannone che avrebbe messo a rischio l'ecosistema e milioni di api

Stefano Parisi, apicoltore che produce miele nella zona del borgo Il Pino, frazione di Lazzeretto (Cerreto Guidi), il 12 luglio ha ricevuto a Roma il premio “Amico del consumatore” 2023, riconoscimento annuale che il Codacons assegna a quei soggetti del mondo di politica, istituzioni, imprese e società civile che nell’anno si sono distinti per l’impegno a tutela dei diritti dei cittadini e in favore della collettività. 

Apicoltore da ormai oltre dieci anni, Parisi ha vinto un’importante battaglia legale in difesa della sua colonia di quasi tre milioni di api. Infatti, quest’ultima probabilmente non sarebbe sopravvissuta alla costruzione dell’enorme magazzino di circa 3000 metri cubi, autorizzato nel 2021 dal Comune e anche dalla Regione, che sarebbe dovuto nascere vicino ai terreni utilizzati da Parisi per ospitare trattori e ruspe. 

Si tratta di un importante precedente che potrà andare a favore degli agricoltori che ogni giorno lottano per la salvaguardia della biologia. “Mi sento di non aver fatto niente di straordinario, se non portare avanti il mio credo della salvaguardia del nostro ecosistema – commenta l'apicoltore toscano -. La struttura che volevano costruire sarebbe stata impattante non solo per le api ma per tutto il nostro borgo. Ci tengo a sottolineare che nella sentenza l'aspetto ambientale è stato considerato come un elemento superficiale, prendendo invece in considerazione una particolare norma che mi ha permesso di vincere la causa. Questo mi rende profondamente dispiaciuto, perché se non avessi avuto il supporto di tale norma, l'ecosistema e l'ambiente a quest'ora sarebbe distrutto”. Nonostante la vittoria, quindi, l'agricoltore teme che anche per sentenze future di questo genere ci sia il rischio che le cose si mettano male. Di fatto più volte Stefano è stato contattato da altri colleghi in giro per l'Italia che gli hanno riferito la loro rassegnazione per vicende simili alla sua. “Anche se avessi perso non mi sarei comunque fermato. Se fosse stato necessario mi sarei rivolto al Tribunale Europeo”. 

Determinazione e amore per l'ambiente hanno portato avanti la causa di Stefano, che non si è mai dato per vinto. Una battaglia che ha però combattuto da solo. “Ho avuto tanti momenti di difficoltà in questo percorso. Ho provato più volte a sensibilizzare i cittadini intorno a me, ma non ho trovato riscontro perché ormai ognuno guarda solo il suo orticello. Anche dalla Regione Toscana mi sono sentito abbandonato. Nonostante questo non ho mai avuto rimorsi, andando sempre dritto per la mia strada”. 

La salvaguardia delle api così come dell'ambiente in generale è un'azione che dovrebbe importare a tutto il genere umano. In generale le api, e altre specie di insetti, svolgono un ruolo chiave, seppur "invisibile", per tutti noi. Le api domestiche e selvatiche, secondo un'indagine di ISPRA, sono responsabili di circa il 70% dell’impollinazione di tutte le specie vegetali viventi sul pianeta e garantiscono circa il 35% della produzione globale di cibo. E, a fronte di una sempre maggiore presenza umana sulla Terra, negli ultimi 50 anni la produzione agricola ha avuto un incremento di circa il 30% proprio grazie al contributo diretto degli insetti impollinatori. Ma più del 40% di loro, fra api e altri insetti che garantiscono l’impollinazione, rischia di scomparire.  

“Ad oggi questo è un problema che la maggior parte delle persone ignora o non conosce. In questa vicenda sono morte ben 3 milioni di api – spiega Parisi -. Il consumismo ha portato a tutto questo, per l'uso spropositato di sostanze chimiche e di coltivazioni intensive”.

La vicenda di Stefano ha però avuto un lieto fine. La maggior parte della colonia di api è stata salvata grazie al loro trasferimento nell'Oasi del Padule di Fucecchio dove si stanno riprendendo e moltiplicando. L'obiettivo dell'apicoltore adesso è quello di continuare a portare avanti il suo credo di sensibilizzazione: “Con Arpat e altre due associazioni apistiche abbiamo intenzione di fare una tavola rotonda con l'assessore all'agricoltura della Regione Toscana per sensibilizzare maggiormente sul tema per modificare alcune norme e lavorare con i legislatori per affrontare una tematica che a oggi, nel 2023, è troppo importante”.

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