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Cronaca

Rifornì Magherini prima della morte: due anni e mezzo al pusher

Patteggia 32enne albanese, condannato anche il cugino insieme ad altre otto persone

E' stato condannato a due anni e mezzo di carcere il pusher albanese che, tra i tanti e secondo le ricostruzioni, rifornì anche Riccardo Magherini poche ore prima della tragica notte del 2 marzo 2014, in cui perse la vita durante il fermo dei carabinieri. E' la notizia che riporta il quotidiano La Nazione sulla base del procedimento che ha visto coinvolto, e patteggiare ieri al processo, Armand Sufaj, 32enne albanese.

L'uomo era il principale dei dieci imputati per spaccio di droga. Ed ha rischiato, secondo quanto riferisce il quotidiano, anche un’imputazione più grave, cioè che fosse stata proprio la sostanza venduta da lui a scatenare lo stato di "alterazione" nel quale si trovò quella tragica sera l'ex promessa della primavera della Fiorentina. Accusa dalla quale è stato prosciolto già da tempo.

L'attività di investigazione è stata lunga e complessa proprio per la particolare scaltrezza dello spacciatore. L’albanese, pedinato dalla polizia, utilizzava un metodo particolare per consegnare la cocaina, secondo la ricostruzione de La Nazione: svuotava le sigarette dal tabacco, infilava la bustina di coca a contrasto con il filtro e riempiva nuovamente la cicca con il tabacco. Stratagemma difficilmente da individuare con una normale perquisizione in strada.

A processo c’era anche il cugino Gentian Sufaj, condannato a nove mesi in abbreviato. Per tutti gli altri pene tra i nove mesi e i due anni e mezzo.

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