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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Sollicciano, la denuncia: "Lenzuola dei letti cambiate ogni 40 giorni"

E' stato il garante dei detenuti Franco Corleone a denunciare le condizioni igieniche al limite: "I detenuti in queste condizioni non possono uscire persone migliori"

Franco Corleone, il garante dei detenuti, questa mattina è stato più che esplicito durante l’audizione in commissione Diritti umani. “I detenuti in queste condizioni non possono uscire persone migliori di come erano quando sono entrate in carcere”. Un denuncia forte che è anche un’accusa ad un sistema che trasforma il detenuto che sconta una doverosa pena in una vittima maltratta dello Stato. Il rischio, secondo l’esperienza del garante, è quello che il carcerato sia più pericoloso a fine pene che a inizio detenzione. Un fallimento totale figlio della situazione esplosiva a Sollicciano e all’interno delle carceri italiane. E che la vicenda sia al limite lo racconta bene le drammatiche vicende della scorsa settimana: in poco meno di 24 ore, due detenuti si sono tolti la vita; uno nell’istituto penitenziario di Firenze, il secondo in quello di Prato.  

SOLLICCIANO – Il carcere soffre di un’antica malattia, il sovraffollamento. Una piaga spaventosa, soprattutto se tradotta in numeri: all’interno delle celle scontano la pena oltre 1000 persone, cioè un numero che doppia la capacità massima prevista per la struttura. Così le celle da due si trasformano in gabbie per 4-5 addirittura sei condannati. Discorso noto, che si somma alle parole espresse questa mattina da Corleone: le pessime condizioni igieniche del carcere. Il garante in commissione ha denunciato per esempio che le lenzuola nei letti dei detenuti sono cambiate anche ogni 40 giorni.

“La situazione esplosiva e disumana che sta vivendo tutta la popolazione carceraria – ha affermato la presidente di commissione Susanna Agostini – ci costringere a incrementare l’impegno assunto durante il consiglio a Sollicciano e nei tanti atti di consiglio comunale che abbiamo approvato. Non possiamo restare insensibili alle statistiche di suicidi giornalieri, che come iceberg segnano il disagio del sistema carcerario. Il Ministro ha più volte sollecitato le parti interessate ad accelerare un processo di umanizzazione nelle strutture di detenzione. Gli insufficienti organici, il sovraffollamento, i detenuti in attesa di giudizio, la casa di cura e tutela per le donne, i minori che condividono gli angusti luoghi delle madri, sono i temi emergenti che portano al disagio fino all'autodistruzione di persone che avrebbero il dovere di scontare una pena”.
 

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