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Cronaca

Acqua, la società letturista condannata contrattacca: “Non applichiamo contratti pirata”

Dopo la condanna da parte del Tribunale di Firenze la società replica alla Cgil e annuncia che farà ricorso

Dopo la diffusione della notizia, nei giorni scorsi, della condanna in primo grado della società letturista Barbagli Srl (che si occupa della lettura dei contatori anche di molti fiorentini) da parte del Tribunale di Firenze, è la stessa società a replicare alla Cgil, che aveva attaccato la Barbagli di “applicare contratti pirata”.

Non applichiamo contratti pirata, ma quelli firmati dai sindacati Cgil, Cisl e Uil. I nostri dipendenti hanno anche un contratto integrativo firmato dalla UIL. Contro di noi accuse ingiuste di un sindacalista disinformato”, scrive in una nota diffusa oggi alla stampa la Barbagli Srl.

“La Cgil attacca la nostra azienda dichiarando che applichiamo ai nostri dipendenti contratti di lavoro 'pirata' approvati da 'sindacati gialli'. Nessuna accusa risulta essere più infondata ed è anche diffamatoria nei confronti della nostra azienda e ne lede la reputazione di azienda seria”, si legge ancora.

“V. Barbagli srl è un’azienda certificata SA8000 per la responsabilità sociale e che occupa oltre 250 dipendenti in tutta Italia e che assicura ai propri dipendenti trattamenti economici e normativi posizionati sugli standard più qualificati del settore. A smentire le false notizie diffuse dalla Cgil si precisa che la causa di cui alla sentenza di fine gennaio 2020 (Tribunale Firenze), che non risulta essere stata patrocinata da CGIL, è relativa ad una rivendicazione salariale per differenza di livello di un singolo lavoratore in relazione all'interpretazione della mansione affidata. Gli effetti della sentenza, peraltro non definitiva e che sarà impugnata, si esplicheranno, eventualmente, pertanto solo su quel lavoratore”, scrive la società.

“V. Barbagli SRL anche dopo il 2015 ha mantenuto ai lavoratori in forza le condizioni di miglior favore del CCNL Terziario, dunque senza peggioramento delle loro condizioni salariali. Peraltro – conclude la società -, ci domandiamo se possa essere definito 'pirata' un CCNL che aveva gli stessi livelli retributivi del contratto collettivo sottoscritto da Cgil Cisl e Uil e che l'azienda applica in tutta Italia da ottobre 2019 e che in precedenza comunque veniva applicato in varie regioni a fronte di accordi territoriali con la stessa Cgil”.

Subito è arrivata anche la controreplica della Filcams Cgil. “Non abbiamo attaccato nessuno. Abbiamo espresso una critica sul comportamento sindacale di Barbagli, dicendo che l’azienda senza accordo sindacale ha applicato ai lavoratori un contratto minore che noi definiamo 'pirata', peggiorativo economicamente e normativamente rispetto al contratto del commercio, come qualsiasi soggetto comparandoli può riscontrare - scrive il sindacato -. Comunque dovrebbero essere le committenze pubbliche, con cui Barbagli opera, ad indicare nei bandi i contratti di riferimento: non possono essere che quelli maggiormente rappresentativi e strettamente connessi alla attività oggetto dell’appalto”.

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