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Cronaca

Slot machines, Le Piagge ai circoli Arci e Mcl: "Toglietele"

La Comunità delle Piagge scrive ai circoli Arci e Mcl, Movimento Cristiano Lavoratori: "Hanno ricadute sociali ed economiche pesantissime. Parlate di promozione sociale e crescita culturale, come potete tenerle?"

Ludopatia. La malattia del gioco, di chi si attacca alla slot machine e non riesce a smettere, magari bruciandosi lo stipendio, la famiglia e tutto il resto. Una realtà grave, sulla quale guadagnano molte attività commerciali, che non rinunciano alla famigerata slot pur di incassare qualche soldo, al costo di rovinare persone e famiglie intere.

Una nuova ricerca sul campo è stata effettuata dalla Comunità delle Piagge insieme al laboratorio politico Cantieri solidali e al giornale l'Altracittà. L'indagine è partita in seguito alla considerazione "dell'aggravarsi di una situazione intollerabile che vede aumentare alle Piagge, come in tutta Firenze, le persone affette da ludopatia - spiegano gli organizzatori della ricerca -. Stiamo mappando tutte quelle realtà che sul territorio comunale ospitano video lottery e slot machines e, a sorpresa, ci sono molte associazioni e circoli, ricreativi e culturali, affiliati ad Arci e Mcl".

Da qui, la decisione di scrivere ai presidenti dei circoli che ospitano le slot e ai presidenti provinciali di Arci e Mcl: "Chiediamo spiegazioni sui motivi di questa scelta dalle pesantissime ricadute sanitarie, sociali ed economiche", si legge nella lettera. Una scelta, si ricorda, legittima e consentita, "se non incoraggiata dallo Stato, ma che ha indubbie ricadute negative sulla cittadinanza. In Italia ci sono 790mila malati dipendenti dal gioco, mentre 1 milione e 750 mila sono a rischio ludopatia, che colpisce le fasce sociali più deboli".

"Forme più o meno gravi di ludopatia affliggono il 50% dei disoccupati italiani, il 17% dei pensionati, il 25% delle casalinghe e il 17% dei giovanissimi - prosegue la lettera -. I ragazzi tra i 15 e i 18 anni aumentano in media del 13% all'anno e sono 400mila i bambini tra i 7 e i 9 anni contagiati dalla dipendenza per il gioco". Tutto questo, oltre alle tragedie personali, ha un costo: "Ogni giocatore malato di ludopatia costa allo Stato 38mila euro l'anno".

"Considerato che per Statuto i circoli hanno l'obiettivo di realizzare attività di promozione sociale e contribuire alla crescita culturale e civile - si chiede in conclusione -, come può tale obiettivo essere compatibile con la presenza e l'utilizzo delle slot machines nei locali associati?". Bella domanda, chissà se troverà risposta.

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