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SLA, Rossi non fa la doccia gelata, ma nel secchio mette quasi 3 milioni di euro

Raddoppiati i fondi a disposizione per la lotta contro la terribile mallatia degenerativa

Non vedremo, forse, Enrico Rossi gettarsi una secchiata d'acqua gelata in testa per la doccia fredda  che ha contagiato vip di tutto il mondo ed utenti di Facebook, ma arriva un contributo personale da parte del presidente della Regione Toscana e soprattutto una rivisitazione e un rilancio delle politiche sanitarie di assistenza e sostegno ai malati di Sla e alle loro famiglie.
E' questo l'impegno preso dal presidente che nella prossima seduta approverà una delibera in tal senso.

"Ringrazio tutti coloro che si sono sottoposti alla doccia nell'ambito dell'IceBucketChallenge – ha commentato il presidente Rossi – per l'attenzione che con questo movimento positivo e sorridente hanno risvegliato su questa terribile malattia. Da parte mia contribuirò alla lotta contro la Sla con una donazione. Poi ho concordato con gli assessori di rilanciare il nostro impegno contro la Sla. La Regione Toscana è stata tra le prime a finanziare un pacchetto di misure specifico, con provvedimenti anche fuori dai Livelli essenziali di assistenza, come la fornitura di puntatori oculari per permettere ai pazienti più gravi di comunicare con il mondo".

"Abbiamo deciso di portare da 1500 euro a 1650 euro (a partire da ottobre) il contributo massimo per servizi domiciliari e care givers (anche nel caso sia uno dei familiari del malato). Oggi ricevono questo contributo circa 180 pazienti, su una presenza totale in regione di oltre 400 malati. Per questa patologia spendiamo complessivamente in Toscana poco più di 3 milioni l'anno, che abbiamo deciso di aumentare fino a 5,7 milioni. Con queste risorse vogliamo estendere in tutte le Asl della Toscana, a partire da esperienze già realizzate e secondo un modello organizzativo preciso, il servizio di assistenza domiciliare specializzato. Chiederemo inoltre al Consiglio sanitario regionale, il nostro organismo formato da tecnici di ogni specializzazione, di studiare un modello di assistenza per tutte quelle malattie che si possono considerare, per i loro effetti, simili alla Sla, patologie che rinchiudono nella prigione del loro corpo persone che mantengono pienamente la vigilanza e le facoltà intellettive. Infine istituiremo a questo scopo quattro borse di studio".

"Ora la Giunta deve fare il nuovo regolamento sulla Legge Toscana per la cannabis terapeutica. Per i malati di Sla, Sclerosi, diabete, tumore, asma, e tanti altri - dichiara il Consigliere Regionale di Sinistra Ecologia e Libertà Mauro Romanelli - decoro e serietà delle istituzioni, e risposte concrete, non solo beneficienza. Ad Enrico Rossi approfitto anche per chiedere con forza e ancora una volta di cambiare il regolamento sulla Legge Toscana per la cannabis terapeutica. Un regolamento sbagliato che penalizza i malati e vanifica le potenzialità della Legge. Con i malati abbiamo proposto delle modifiche al regolamento in vigore che sono nelle mani di chi di dovere, e adesso attendiamo risposte".

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