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Cronaca

Cosa significa essere alle porte co’ sassi

Un'espressione tutta fiorentina, strettamente legata alla storia delle mura cittadine. Ecco come nasce il detto che si usa quando ci si trova in forte ritardo. Sebbene persino il numero effettivo delle cerchie murarie fiorentine costituisca ancora oggetto di discussione (c'è chi parla di 4, chi addirittura di 6), è abbastanza certo che l'opera di fortificazione iniziò in epoca romana e durò fino al 1333, anno del completamento della cosiddetta cerchia di Arnolfo di Cambio.

La traccia degli scavi che hanno rinvenuto i resti della prima cerchia è ancora visibile sulla pavimentazione stradale in via del Proconsolo, all'altezza di Badia Fiorentina. A testimonianza di questa originaria cerchia romana si trova il nome di via Por Santa Maria, una delle quattro porte esistenti all'epoca. 

Ai tempi in cui la città era ancora racchiusa e protetta dalle mura, le porte costituivano le uniche vie di accesso e di uscita. Una probabile una porta ancora esistente della quinta cerchia di mura che circondava Firenze è l'Arco di San Pierino, o ancora la Torre di San Niccolò, da dove iniziava la cerchia sud, andando a costituire il punto di difesa dell'Arno a est, insieme alla Torre della Zecca collocata sul lato opposto. 

Ogni sera queste porte d'accesso venivano chiuse, al fine di proteggere la città da eventuali attacchi esterni che avrebbero potuto verificarsi durante la notte. Spesso succedeva che qualche ritardatario, per evitare di restare chiuso fuori dalla città, era solito lanciare sassi contro i portoni, al fine di segnalare la sua presenza e far ritardare alla sentinella la chiusura definitiva. Da allora essere alle porte co' sassi significa appunto ridursi all'ultimo minuto.

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