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Sabato, 27 Aprile 2024
Lotta alla criminalità

Sicurezza: Comune e Procura firmano un'intesa contro furti aggravati, rapine ed estorsioni

Nel protocollo sperimentale, della durata di 6 mesi, procedure più efficienti per acquisire le immagini delle oltre 1700 telecamere di sorveglianza cittadine

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Un protocollo sperimentale per combattere furti aggravati, rapine ed estorsioni. È quello che è stato firmato a Palazzo Vecchio tra il Comune e il procuratore della Repubblica di Firenze, Filippo Spiezia. Un accordo utile a potenziare lo scambio informativo e il coordinamento investigativo delle indagini nei cosiddetti “reati predatori” che significherà procedure più veloci ed efficienti per acquisire le immagini delle telecamere.

“Questo protocollo - evidenzia il sindaco Dario Nardella - permette di utilizzare al massimo e al meglio la nuova Smart city Control Room e la rete di telecamere di videosorveglianza, ormai oltre 1700, numero record a livello nazionale in rapporto sia alla superficie che al numero di abitanti”. 

Il nuovo protocollo - che durerà 6 mesi e al termine dei quali saranno fatte le valutazioni del caso - consentirà di accorciare al massimo i tempi di utilizzazione delle prove e di allungare i tempi di conservazione delle immagini registrate, fornendo alla Procura un materiale probatorio molto dettagliato che può supportare i pubblici ministeri nel loro lavoro di contrasto ai reati predatori “che sono quelli che i cittadini avvertono come i più fastidiosi e limitativi della loro libertà” come sottolinea il primo cittadino.

“Migliorerà l’efficacia dell’azione investigativa – afferma il procuratore Spiezia - e dunque la risposta giudiziaria alle forme di reato predatorie che in questo particolare momento affliggono la comunità locale”

In concreto la task force, istituita dallo scorso gennaio, si interfaccerà con il sistema di videosorveglianza del Comune e in particolare con la Centrale Operativa per l’acquisizione delle immagini registrate dal sistema delle telecamere cittadine e utili come elementi di prova sui reati indagati.

Il nuovo iter prevede che la task force comunicherà alla polizia municipale di quali immagini ha bisogno per le indagini e quest'ultima, a sua volta, metterà a disposizione le proprie postazioni di videosorveglianza gestite dai propri operatori per rintracciare i responsabili di atti criminosi relativi a reati predatori e registrare e acquisire le relative immagini, mettendogliele a disposizione.

Il protocollo inoltre prevede la possibilità di un aggiornamento delle modalità di collegamento per l’interscambio informativo tra la task force della sezione di polizia giudiziaria e la centrale operativa della municipale. Per questo sarà verificata la fattibilità di forme di collegamento per l’acquisizione da remoto delle immagini attraverso gli opportuni collegamenti telematici, nel rispetto delle norme previste dal codice di procedura penale.

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