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Cronaca

Tango sotto le stelle al piazzale Michelangelo, ma la Siae blocca tutto

Ballerini e ballerine di Firenze, tramite sms e social network, si erano dati appuntamento al piazzale Michelangelo, per qualche ora di ballo. Ma avevano fatto i conti senza l'oste: la Siae

Gli ingredienti per passare una piacevole serata al fresco c’erano tutti: tanta gente, buona musica, allegria. E, come contorno, la magnifica vista della Firenze notturna dall’alto di piazzale Michelangelo. Solo un dettaglio non era stato calcolato: gli ispettori della Siae, gli zelanti controllori della ‘Società Italiana Autori ed Editori’.

“Le danze erano appena cominciate – racconta Sara, giovane ballerina costretta a dirottare la serata sulla festa universitaria di Agraria -. All’improvviso è stata spenta la musica e ci hanno detto di sbaraccare”.
Per capire l’accaduto, facciamo un passo indietro.

Siamo al piazzale, è la serata di ieri, venerdì. Un gruppo di amici e conoscenti ha organizzato una milonga ‘clandestina’ sulla terrazza in cotto dirimpetto ad un noto bar del piazzale, affacciato sulla città. Il gruppo non è nuovo ad eventi del genere, ed è già piuttosto organizzato. Basta fare un giro su internet e su facebook: la pagina ‘Tango clandestino a Firenze e dintorni’ conta centinaia di utenti.

“Quando organizziamo una serata il tam tam gira sul social network e tramite sms”, spiegano gli organizzatori. Ed in poche ore la notizia si diffonde tra i molti tanghèri di Firenze e, appunto, dintorni. “Questa sera eravamo tantissimi”, racconta Riccardo, che per venire a ballare aveva volentieri abbandonato una cena di lavoro: “Perché mi rimangono sullo stomaco”.

Negli ultimi anni parecchie ‘milonghe’, questo il nome delle serate dove si balla il tango, sono state organizzate sotto i portici di piazza della Repubblica, dove il pavimento liscio facilita lo svolgersi del famoso ballo argentino. Ma ogni tanto l’appuntamento è invece al piazzale: un momento di incontro all’aria aperta per il variegato mondo del tango cittadino. Uno degli organizzatori porta le casse, l’amplificatore e qualche cd, e il gioco è fatto. Ieri però è durato poco più di un’ora.

“E’ arrivato l’ispettore Siae e ci ha fatto staccare tutto. Eppure la serata non aveva alcuno scopo di lucro – racconta un altro frequentatore -. Possibile che non si possano fare due passi di danza accanto ad uno stereo senza dover pagare?” La cronaca raccolta nei crocicchi di ballerini ancora inferociti, infine, racconta
dell’ispettore in rapida fuga dopo la ‘missione’: “Perché sono volate parole grosse, e qualcuno di lì a poco gli avrebbe mollato volentieri due ceffoni”.

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