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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Presidio dei lavoratori Seves davanti all'azienda: i sindacati chiedono aiuto

I 97 lavoratori della Seves si sono radunati davanti all'azienda di Castello. La cassa integrazione è garantita fino a giugno 2014 anche se il tempo stringe e le risposte non arrivano

Presidio dei lavoratori della Seves di fronte ai cancelli per protestare contro la volontà della direzione di smantellare il sito produttivo di Castello. Il forno è spento da più di un anno, alcuni stampi a primavera di quest'anno sono stati spostati anche se poi tutto si era bloccato. Ad ora i 97 lavoratori hanno la cassa integrazione garantita fino a giugno 2014, ma poi il vuoto, il nulla. Il fondo tedesco Triton che aveva espresso interesse per la manifattura di vetri artistici deve trattare con i creditori e sembra che le cose vadano a rilento.

I sindacati protestano per il disinteresse dell'attuale direzione. “Una prospettiva imprenditoriale che sia diversa dall'assenza di prospettiva e dall'assenza di motivazioni – spiega Bernardo Marasco Filctem CGIL - e di volontà di crederci che questa direzione sta dimostrando. Se noi non siamo in grado di costruire assieme a tutto il territorio un progetto diverso per Seves non è certo da questa dirigenza e non è certo dal processo che sta attivando che arriverà una risposta per Firenze questo è chiarissimo. L'azienda sta dismettendo lentamente Firenze sempre di più per poi arrivare ad un procedura concorsuale o una vendita quale che sia, ma con un unico valore l'immobile. O siamo in grado di prospettare a questi lavoratori un futuro produttivo con un offerta che esce fuori e salva la situazione oppure quello che si sta costruendo è la morte di questo stabilimento. Un'eutanasia progressiva di questa azienda staccando filo per filo”.

Molte le iniziative che durante il 2013 sono state messe in campo per sensibilizzare non solo le istituzioni pubbliche che hanno aperto tavoli di crisi, convocato la dirigenza e fatto mille altri tentativi, ma anche per il tessuto economico del territorio, ma la vicenda Seves sembra non avere fine.

“La situazione è pre.fallimentare – continua Marasco - lo hanno detto anche loro, questo fondo tedesco Triton sta ancora negoziando con le banche quindi se la vicenda Seves prende il binario con procedura concorsuale oppure viene venduta a Triton non è un tema che gestiscono loro al momento. Perchè è un rapporto tra i creditori ed il fondo tedesco. In questo contesto la direzione aziendale sta attivando l'impoverimento del sito. Hanno spostato altri stampi, si sta arrivando alla soluzione che se passa per la volontà di questa direzione aziendale non vede nell'asset di Firenze come un valore ma un cadavere”.

Le prossime iniziative saranno a ottobre. La prima l'11 ottobre con un'apericena di fronte ai cancelli della fabbrica e poi molte altre che vorranno mettere insieme più aziende manifatturiere per costruire un elemento aggregato e cercare di trovare una qualche soluzione.

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