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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca San Frediano / Via Livornese

Sequestrati due laboratori di borse: riproducevano griffe internazionali

La Guardia di Finanza ha sequestrato due opifici dediti alla contraffazione di griffe. Oltre a timbri falsi e pelli contraffatte trovati certificati di garanzia, autenticità e tagliandi con i codici dei prodotti

La Guardia di Finanza ha sequestrato due opifici usati per la produzione di pelletteria contraffatta di alta qualità  a marchio Gucci, Chanel, Louis Vuitton, Prada, Fendi, Dolce & Gabbana e Armani. Sono 13mila i prodotti sequestrati di cui: 12.737  tra cinture, borselli e portafogli, 175 borse, 30 mq di tessuto, 27 punzoni e 12 immagini di prodotti da utilizzare per le riproduzioni.

Il primo sequestro è stato eseguito in via Livornese a Lastra a Signa. Un italiano, di 53 anni, aveva attrezzato un box per la produzione di articoli di pelletteria contraffatta. All’interno dell’opificio c’erano 11 macchinari per la produzione di borse, borsellini, cinture e portafogli principalmente a marchio Gucci. Scoperti anche 27 punzoni falsi da apporre su tessuti e pelli: 7 con marchio “Gucci”, uno con logo  “Fendi” e  timbri falsi con i codici identificativi dei prodotti.
Di ottima fattura anche la minuteria metallica dalle fibbie alle chiusure passando per bottoni e rivetti. All’interno dei locali sono stati trovati articoli per il confezionamento completo del prodotto: certificati di garanzia, certificati di autenticità, tagliandi con codici prodotti, scatole e bustine con impresso il marchio della griffe oltre a libretti esplicativi della storia del marchio.

Il secondo intervento è stato portato a termine in via delle Montalve a Firenze presso una ditta gestita da un 36enne fiorentino. Il soggetto si era specializzato nella produzione di borse false a marchio “Chanel” e “Gucci”. Anche in questo laboratorio vi era tutto l’occorrente per la produzione completa di queste borse: catene metalliche, cerniere, bottoni e fibbie.
Entrambi i titolari sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per produzione e commercio di prodotti contraffatti nonché ricettazione. Gli interventi delle ultime settimane  hanno confermato un fenomeno in diffusione nel mercato del falso: quello della contraffazione di pregio. Non solo laboratori ubicati in grandi capannoni al limite dell’igiene e della sicurezza, gestiti da etnie straniere e dediti a produzioni di bassa qualità, ma anche ordinati e attrezzati opifici, gestiti da italiani, dove sono prodotti articoli in pelle di griffe internazionali del tutto simili all’originale.
 

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