Osmannoro: sequestrato un capannone con dentro nove ditte cinesi

La Guardia di Finanza ha sequestrato un capannone di oltre 2.000 mq all’Osmannoro. Il fabbricato in affitto ad una ditta di pelletteria cinese, era stato sub-affittato ad altre 9 ditte cinesi dello stesso settore. Il blitz dopo l’inosservanza del provvedimento emesso dal Sindaco di Firenze nel marzo 2010 che stabiliva la sospensione di ogni attività lavorativa, lo smantellamento di tutte le unità abitative illecitamente ricavate nell’immobile e il ripristino delle condizioni di sicurezza e di igiene.

2010 - Le irregolarità emersero a seguito di un intervento congiunto interforze del Gennaio 2010. In quell’occasione era stato accertato il grave stato di degrado in cui lavoravano gli operai di 11 ditte cinesi. All’interno del capannone erano stati creati diversi ambienti, delimitati da pareti di cartongesso, sublocati a ditte cinesi che avevano creato sia laboratori per la lavorazione delle pelli che depositi per la merce nonché dormitori, cucine e bagni non osservando le basilari norme sulla sicurezza e sull’igiene.
Durante i controlli furono individuati prodotti contraffatti (rotoli di stoffa con marchi contraffatti Fendi; 4.000 accessori per abbigliamento Louis Vuitton; 200 pezzi tra borse, ombrelli, cinture e trolley) e l’identificati 10 lavoratori “in nero”.

RISCHIO - L’intervento si è reso necessario, dopo ripetuti sopralluoghi della GdF, permanendo le precarie condizioni igieniche nonché le situazioni lavorative pericolose. Pur cessando l’uso abitativo da parte di dipendenti il luogo era a rischio. Prodotti tossici o altamente infiammabili sono risultati incustoditi, mentre le uscite di sicurezza erano sbarrate.
 Durante i controlli sono stati individuati due lavoratori “in nero”, dipendenti di due aziende presenti nel capannone. Il titolare della società immobiliare pratese e il locatario cinese dell’immobile, sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria fiorentina per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità.