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Cronaca

Senegalese ucciso, Nardella dopo la contestazione: “Infiltrati violenti che strumentalizzano”

Intanto l'omicida non si pente, ha sparato prima alle spalle di Idy e poi l'ha finito con un colpo in testa

Il giorno dopo la contestazione, il sindaco Dario Nardella denuncia infiltrazioni al presidio della comunità senegalese di ieri sul ponte Vespucci, dove lunedì Idy Diene è stato ammazzato a colpi di pistola da Roberto Pirrone.

“Si sono infiltrate frange estreme, pericolose, a cominciare dai centri sociali. Persone che hanno strumentalizzato questo grave fatto. Questi violenti devono essere isolati e condannati, perché possono innescare un'escalation”, ha detto Nardella questa mattina, ospite ad Agorà.

Ieri il sindaco, invitato dalla stessa comunità senegalese, si era recato al presidio per Idy ma era stato contestato violentemente, con insulti e anche uno sputo. Arrivato non da un senegalese, ma da un giovane dell'area antagonista, identificato e denunciato dalla polizia. “Mi hanno spiegato che è stato un ragazzo dei centri sociali”.

Nardella si è poi soffermato sul tema della sicurezza, dopo che ieri in piazza tanti cittadini senegalesi hanno espresso paura e denunciato come non si sentano più sicuri a camminare per strada. “Chi garantisce la nostra sicurezza? Chi garantisce che non ci ammazzano per strada?”, chiedeva ieri Mamadou Sall.

“Il tema sicurezza riguarda tutti i cittadini”, le parole di Nardella questa mattina. Sulla protesta di alcuni cittadini senegalesi, che lunedì sera per la rabbia hanno rotto fioriere e divelto alcuni cartelli stradali, ha aggiunto: “Comprendo la rabbia, non tanto per il gesto in sé, visto che al momento la procura ha detto che l'uccisione non ha movente razzista, ma per il fatto che nel nostro Paese possa passare l'idea che la vita di uno straniero sia di serie B".

Il sindaco tiene a sottolineare che “non si tratta di un gesto razzista”, aggiungendo come “sia gravissimo strumentalizzare il tema del razzismo”. Anche secondo la procura e gli inquirenti non si tratterebbe di un gesto razzista. Ma sono affermazioni che fanno discutere e suscitano polemiche, sui social e all'interno della comunità senegalese. “Non era solo un pazzo, ha incontrato tante persone ma ha ammazzato un nero, non uno a caso”, ripete Pape Diaw, storico esponente della comunità, che ieri si è scusato con il sindaco per la contestazione.

Intanto emergono ulteriori dettagli su come il 65enne Pirrone abbia ammazzato Idy. L'uomo non dà segni di pentimento e continua a dichiarare di averlo ucciso "per andare in carcere", visti gli inegnti problemi economici. A quanto risulta dalle indagini, l'ex tipografo prima ha sparato alcuni colpi a Idy, anche alle spalle, mentre tentava di scappare. Poi l'ha raggiunto, sparandogli altri due colpi mentre era a terra, di cui uno alla testa. Da dire che, prima di incontrare Idy, avrebbe incrociato numerose altre persone.

Hanno suscitato polemica sui social anche le dure parole di condanna del sindaco sulle fioriere rotte dai senegalesi lunedì sera. “Comprendiamo il dolore dei familiari e della comunità senegalese, ma la protesta violenta nel centro della città è assolutamente inaccettabile. E sia chiaro che i violenti, di qualsiasi provenienza, non meritano giustificazioni. Vanno affidati alle forze dell’ordine e alla legge”, il post su Facebook del sindaco.

Parole apparse molto dure, anche in riferimento a quelle espresse per condannare l'uccisione di Idy), tanto che dopo il post del sindaco c'è chi su Facebook aveva proposto una colletta per ripagare le fioriere. Ieri l'aggressione a Nardella è stata duramente condannata da tutto il mondo politico, anche da chi era rimasto in silenzio dopo l'uccisione di Idy.

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