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L'attacco

Senato, Gasparri attacca Renzi: "Vigliacco, vai a cag*re"

È accaduto in aula, durante la discussione sulla legge di Bilancio

"Vigliacco, vai a c*gare". È quanto ha urlato Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, al leader di Italia Viva Matteo Renzi. Il politico fiorentino sarebbe stato così apostrofato durante la discussione in Senato sulla legge di Bilancio. Durante il suo intervento, Renzi ha tirato in ballo Forza Italia per l'astensione sulla ratifica del Mes.  "Tradisce la vostra storia – ha detto l'ex premier – e le scelte europeiste di Silvio Berlusconi. Con il voto di astensione sul Mes (e capisco l'imbarazzo di Gasparri) state tradendo l'eredità politica di Silvio Berlusconi".

L'urlo di di Maurizio Gasparri

Tirato in causa, il senatore di Forza Italia, ha urlato la frase ingiuriosa.  Infastidito, Renzi ha interrotto il suo intervento chiedendo alla presidenza di recuperare il tempo a lui sottratto dalla "volgarità e maleducazione" del collega. A margine della seduta, l'ex premier si è poi sfogato con i suoi: "Io ho fatto un intervento politico, Gasparri è semplicemente un cafone", ha detto.

Borghi (Iv) "Un fatto grave".

Enrico Borghi (Iv): "Il fatto che è accaduto è grave – ha detto il capogruppo di Italia Viva, Enrico Borghi, prendendo la parola –. Durante la dichiarazione di voto di Matteo Renzi si è sentito distintamente, e lo ha sentito tutta l'Aula, una frase ingiuriosa del senatore Gasparri nei confronti del senatore Renzi. Per questo chiedo al presidente del Senato di intervenire". A quel punto il Ignazio La Russa ha rassicurato i senatori renziani: "Ho capito perfettamente", ha replicato il presidente del Senato. 


Le scuse di Gasparri

A stretto giro, sono arrivate le pubbliche scuse. "Mi scuso di alcune frasi inopportune – ha detto Gasparri intervenendo in aula – ma non mi scuso di dover dire la verità, perché Silvio Berlusconi a dicembre 2020 disse 'non voterò la riforma del Mes perché non ci facciamo dettare le scelte da altri'. Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e segretario di Forza Italia, un europeista tra i più noti, ha detto più volte che il Mes così non va perché c'è una mancanza di democrazia e che serve un controllo del Parlamento europeo. Per questo ci siamo astenuti. Quindi, fatte le scuse a chi le deve avere, noi in quest'aula lezioni di berlusconismo postumo non ne prendiamo da nessuno". 

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