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Cronaca

Sciopero dei trasporti, presidio in via Cavour: "Nuove infrastrutture per lavoro e mobilità efficiente" / FOTO

Oggi protesta nazionale: disagi per chi deve prendere mezzi pubblici o viaggiare, tra i lavoratori anche il governatore Rossi

Presidio di lavoratori dei trasporti anche a Firenze, in via Cavour, questa mattina, in occasione dello sciopero nazionale. Un'agitazione che riguarda praticamente tutti i settori, con disagi per chi deve spostarsi in treno, autobus, tramvia, traghetto e quant'altro (lo sciopero dei trasporti aerei sarà invece venerdì, 26 luglio).

"Avremmo rimandato lo sciopero se dal governo fosse arrivata una convocazione, ma in un anno non ci hanno mai ricevuto e non siamo riusciti a parlare con nessuno", attacca Monica Santucci, segretaria regionale della Filt Cgil, presente al presidio di fronte alla prefettura, tra circa un centinaio di lavoratori.

Lo sciopero di oggi, al quale aderiscono i maggiori sindacati, Cgil, Cisl, Uil e Faisa, è stato indetto per chiedere migliori condizioni di sicurezza sul lavoro, rispetto delle regole da parte di tutti (in particolare vengono denunciati possibili violazioni di norme e contratti 'peggiorativi' per i lavoratori quando si ricorre ad appalti e subappalti) e investimenti in infrastrutture.

"Bisogna ripartire dai trasporti per rilanciare lo sviluppo. Il completamento delle infrastrutture è fondamentale, lo vediamo anche dopo i fatti di lunedì cosa ha comportato il 'tappo di Rovezzano'", prosegue Santucci, in merito all'incendio doloso di alcune centraline che ha spezzato in due l'Italia.

I sindacati chiedono anche la realizzazione del tunnel ferroviario della Tav sotto Firenze. Ai lavoratori in strada si sono uniti anche il presidente della regione Enrico Rossi e l'assessore regionale ai trasporti Vincenzo Ceccarelli.

"Salvini va in giro per l'Italia a fare passerelle, l'ha fatto anche qui a Firenze due giorni fa. Provvedimenti concreti però non ne vediamo, cominci ad assumere personale per la polizia ferroviaria", dice Ceccarelli.

Salvini a Rovezzano dopo l'incendio doloso che ha spezzato l'Italia in due

"I lavoratori rinunciano ad un giorno di salario, già non ricco, per chiedere al governo un piano concreto per avere una mobilità sostenibile ed efficiente - aggiunge Rossi -. Una politica nazionale sui trasporti non c'è, il 'tappo di Rovezzano' è un esempio di un intervento necessario che richiede un investimento nazionale. Sul sottoattraversamento Tav, dove sono fermi i lavori, non ho sentito una parola dal governo".

Le modalità dello sciopero e le ragioni della protesta

FOTO - Sciopero dei trasporti, il presidio a Firenze

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