Ataf, lo sciopero al 35% di adesioni: fotografia di un sindacato spaccato

E’ stata del 35-40% l’adesione dei lavoratori di Ataf Firenze allo sciopero nazionale di 4 ore dei trasporti indetto ieri dai sindacati confederali per protestare contro il mancato rinnovo del contratto nazionale, scaduto da anni. Così hanno fatto sapere fonti sindacali. Totale, al 100% invece, l’adesione in Gest, l’azienda che gestisce la tramvia. La protesta ha coinvolto l’80% dei lavoratori in Linea, che serve invece il trasporto pubblico extraurbano. Sul basso riscontro alla protesta registrato in Ataf, secondo quanto appreso, avrebbero pesato i due giorni di sciopero selvaggio che gli autisti fiorentini hanno inscenato una decina di giorni fa circa.

Questa la spiegazione ufficiosa, la linea buona. Poi c’è quella meno buona, un po’ 'cattivella'. Quella che è emersa con tutta la propria forza proprio durante le due giornate di blocco totale. Dentro l’Ataf i sindacati confederali, Cgil, Cisl, Uil e Faisa, non riescono più ad attecchire nelle logiche della forza lavoro. Hanno scelto di non far parte della Rsu, che ora è roba dei Cobas. Eppure quel che sta accadendo non si può limitare ad una mera elezione sindacale. Gli autisti, il grosso, numericamente parlando, si è schierata con i Cobas. Nei giorni dello sciopero selvaggio, la dimostrazione plastica del nuovo corso. Con i confederali che avrebbero voluto mantenere una linea più morbida, più dialogante. E invece hanno dovuto accettare la logica del silenzio assenso quando i lavoratori hanno deciso di saltare a piè pari le fasce di garanzia. Quando praticamente all’unanimità hanno deciso di proseguire con la protesta.