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Cronaca

Sanità pubblica, medici in piazza: “Basta tagli e favori al privato” / FOTO

Camici bianchi in piazza anche a Firenze nel giorno dello sciopero nazionale: “Diritto alle cure a rischio”

Medici in piazza anche a Firenze, nel giorno dello sciopero nazionale di 24 ore, per chiedere il rinnovo del contratto nazionale, scaduto da 8 anni, lo stop ai tagli nella sanità pubblica e l'assunzione di nuovo personale, per stabilizzare almeno in parte il precariato.

Diritto alle cure a rischio

“Stop allo smantellamento del servizio sanitario nazionale. I tagli mettono a rischio il servizio pubblico destinato ai cittadini e il diritto alle cure e sono di fatto un favore al privato”, spiega Pietro Dattolo, di Anaao Firenze (il sindacato dei medici dirigenti) questa mattina al presidio in piazza Duomo, di fronte alla sede della Regione.

“Siamo agli ultimi posti in Europa nel finanziamento al servizio sanitario nazionale, basti pensare che la spesa pubblica in sanità in rapporto al Pil in Francia è al 13% mentre in Italia è inferiore all'8%, e quest'anno la sanità pubblica è stata definanziata di un altro miliardo e mezzo di euro”, prosegue Dattolo.

In piazza, in una protesta che ha unito in tutta Italia tutti i principali sindacati dei camici bianchi, anche gli anestesisti, che chiedono tra le altre cose l'inserimento tra le categorie di lavoro usuranti, al pari di infermieri e maestre d'asilo.

Una delegazione di medici è stata ricevuta dal presidente della Commissione Sanità del consiglio regionale Stefano Scaramelli (Pd), che ha espresso vicinanza alla protesta e si è detto disponibile all'approvazione di “un atto di indirizzo che si faccia carico delle richieste e tenga alta la pressione sul governo nazionale” in vista dell'approvazione della legge di bilancio.

Limiti all'assunzione di personale

Sull'agitazione è intervenuta anche l'assessore regionale alla salute Stefania Saccardi: “La protesta ha le sue ragioni - ha detto Saccardi -. Le norme nazionali ci impongono un limite alle assunzioni che ci costringe a esternalizzare servizi che potremmo tenere all'interno. Il limite di spesa, fissato al 2004, è inadeguato, pensiamo ad esempio a cosa era il Meyer nel 2004 e a quanto si è ingrandito, non possiamo pensare di tirarlo avanti con il personale del 2004”.

I medici chiedono anche l’aumento dei contratti di formazione specialistica per i giovani laureati e chiedono che nella Legge di Bilancio sia inserito “un reale finanziamento per la ristrutturazione di politiche di welfare e la sanità, e non una politica di bonus”, come sottolinea Corrado Catalani (Fp Cgil).

Sanità privata

Critiche al governo anche dal presidente della Regione Enrico Rossi (Liberi e Uguali): “Il governo non rinnova i contratti, non finanzia adeguatamente la sanità, non toglie i superticket - ha scritto su Facebook il governatore -, però favorisce la sanità privata togliendo risorse a quella pubblica”.

FOTO - Sciopero dei medici: "Stop ai tagli alla sanità pubblica"

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