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Lavoro e tasse: Cgil, Cisl e Uil in piazza contro la legge di Stabilità

Da piazza dei Cavalleggeri fino al palco di piazza Ognissanti. Un lungo corteo per dire no ai provvedimenti contenuti nell'ex Finanziaria varata dalle larghe intese. In strada la fotografia di una gigantesca vertenza locale

Da piazza dei Cavalleggeri, sede della Biblioteca Nazionale, fino al palco montato in piazza Ognissanti, davanti all’istituto francese. Passando per Lungarno delle Grazie, Lungarno del Generale Diaz, lambendo gli Uffizi e Ponte Vecchio. Poi via Por Santa Maria, piazza della Repubblica, Piazza Strozzi. Un lungo serpentone targato Cgil, Cisl e Uil, che ha fatto da cornice allo sciopero nazionale di 4 ore proclamato dai sindacati confederali lo scorso 21 ottobre contro la legge di Stabilità. Da ieri a venerdì 15 novembre tutte le province italiane saranno chiamate all’adunata sindacale. Oggi era la volta del capoluogo toscano.

Un programma intenso, che ha coinvolto i lavoratori di tutti i settori. La fotografia della crisi, infatti, più delle parole l’ha data il lento sfilare degli striscioni. Ogni scritta una vertenza. E alla fine, fatto il conto, il fiorentino prende le sembianze di una gigantesca vertenza. Dipendenti pubblici, quelle delle partecipate e dei servizi, gli operai della grande industria, quelli della piccole e medie imprese, l’università e la scuola, i pensionati.

Dal corteo e sul palco i rappresentanti delle parti sociali hanno chiesto al Governo Letta misure per diminuire le tasse sui lavoratori e sui pensionati, così come l’adozione di iniziative per affrontare i nodi irrisolti nella Pubblica amministrazione (come il rinnovo del Contratto nazionale) e dare efficienza alla spesa pubblica. Il tutto attraverso un dettagliato ventaglio di proposte che mirano, tra le altre cose, al taglio degli sprechi e dei costi della politica.

CGIL - “Questo sciopero – ha spiegato il Segretario Generale di Cgil Toscana Alessio Gramolati – è un’iniziativa importante in un momento difficile. Eppure proprio perché scioperare in una situazione così, non è semplice, l’iniziativa unitaria assume una forza straordinaria. Proprio questa forza oggi può cambiare il segno di una manovra che non ha equità e non sostiene la ripresa. Oggi in Parlamento sono in campo migliaia di emendamenti, spesso contraddittori. E come tali non danno un indirizzo, un’anima alla manovra finanziaria. La mobilitazione di questa settimana può fare la differenza: perché se il Paese reale si rimette in moto, il Paese delle chiacchiere si ritrae e noi abbiamo bisogno di fatti concreti non di discorsi. E’ tempo di agire perché i problemi del Paese non possono più attendere. Non sprechiamo questa occasione”.

Manifestazione Cgil-Cisl-Uil 13 novembre 2013

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CISL - Sul palco del comizio di fine manifestazione anche Roberto Pistonina, segretario generale della Cisl di Firenze e Prato: “Ci dicono che per la prima volta una legge di stabilità ha un obiettivo diverso, quello di non aumentare le tasse. Ci dicono che la tassazione sul bene primario dei cittadini, la casa, è stata eliminata. Ci dicono che diminuiscono l’imposizione fiscale sul lavoro. Ci stanno dicendo un sacco di frottole!” La manovra, infatti, secondo il segretario, dovrebbe “affrontare le questioni centrali ma si disperde in mille rivoli che non rilanciano il Paese”. Eppure a giugno, prima che la legge di Stabilità fosse elaborata, ha ricordato Pistonina, “abbiamo sottolineato con le nostre controparti l’esigenza di dare un forte choc fiscale al Paese. Ma non ci hanno ascoltato sufficientemente”.

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