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Cronaca

Dopo i tagli arriva lo sciopero generale dei dipendenti del Comune

La decisione è stata presa nel corso dell'assemblea generale dell'Obihall. I lavoratori sciopereranno e sfileranno in corteo l'ultima settimana prima delle politiche di febbraio

“Stamani c’è stata una grossissima assemblea in cui i dipendenti hanno messo a disposizione tutta la loro volontà per difendere i propri diritti e combattere per il proprio salario”. Le parole sono quelle di Stefano Cecchi, volto storico della Rsu del Comune di Firenze. Il salario è quello accessorio, quello che  l’amministrazione Renzi ha deciso di ridurre “all’osso”, dicono i sindacati. Dai circa 26 milioni di euro stanziati nel 2012, spicciolo più spicciolo meno, ai poco più di 17 per coprire l’anno in corso. E così lo scontro tra le parti si è incancrenito, fino alle decisione presa questa mattina dai dipendenti pubblici raccolti all’Obihall di Firenze. In circa 3mila hanno dato mandato ai rappresentanti sindacali di avviare le procedure che porteranno allo sciopero generale. L’intenzione è quella di scioperare la settimana immediatamente prima delle politiche di febbraio, quindi entro il 18. Martedì 12 febbraio o due giorni dopo, il 14, le due date più probabili e gettonate.

CORTE DEI CONTI – “Non solo sciopero”, annuncia Cecchi. “Faremo – continua – un corteo cittadino che passerà davanti a tutti i luoghi del potere”. Compresa la Corte dei Conti che nei giorni scorsi ha notificato 36 inviti a dedurre, tra dirigenti di Palazzo Vecchio e sindacalisti, per l’ipotesi di danno erariale. La Corte ritiene che il “rilevantissimo danno” (si parla di 50 milioni di euro tra il 2000 e il 2012) dipenda “dalla diffusa e persistente violazione di norme di legge e dei contratti nazionali relativi al personale degli enti locali”. Al centro delle indagini proprio i contratti decentrati firmati nel tempo messo sotto esame. Ma i sindacati non ci stanno e non hanno intenzione, come sottolineano da mesi, di pagare oggi per colpe non loro. Anche per questo sciopereranno.

MANZIONE – C’è questo, ma c’è anche molto di più. A dipendenti e sindacati infatti non è piaciuta, o quanto meno non ha convinto, la mossa operata da Renzi ieri in Consiglio comunale. Un’apertura strutturata in due passaggi: il sindaco che si è fatto carico della delega al personale; Antonella Manzione, già a capo della polizia municipale, nominata nuova direttrice generale. E un piano d’intenti: attendere le valutazioni della nuova direttrice per capire se sia possibile ridefinire i termini economici del salario accessorio. Quel contratto decentrato che per adesso l’amministrazione ha fatto suo sfruttando il decreto Brunetta del 2009 che prevede, in caso di non raggiungimento dell’accordo sindacale, l’adozione unilaterale –anche se provvisoria –  delle materie in oggetto del mancato accordo.

L'assemblea generale e il corteo dei dipendenti comunali

Un passo avanti che nei fatti è servito a poco. Sì perché lo sciopero generale a questo punto l’avrebbe potuto fermale solo se Palazzo Vecchio avesse ritirato o almeno congelato i tagli in busta paga, quelli previsti dalla decurtazione variabile del salario accessorio: dai 100 ai 300 euro in meno ogni mese. Per questo i lavoratori, a maggioranza, hanno votato a favore dell’inevitabile, lo sciopero. Poi,na volta approvato la linea dura, si sono mossi in corteo e dall’ex Teatro Tenda hanno raggiunto i cancelli della sede Rai Toscana per un presidio in cui hanno chiesto una corretta informazione sulla loro vicenda.

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