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Cronaca

Autostrade, sciopero il 4 e 5 agosto: rischio traffico e lunghe code

L'agitazione indetta dai sindacati Cgil, Cisl, Uil e Cisal

E' stato confermato tra oggi e domani, cioè domenica 4 e lunedì 5 agosto, lo sciopero del personale delle autostrade, proclamato dai sindacati Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Cisal.

Lo sciopero riguarda i lavoratori dei caselli di Autostrade per l'Italia (i casellanti per intenderci) e anche i turnisti come i lavoratori addetti a sala radio, viabilità e impianti.

Lo sciopero è previsto a cavallo tra oggi e domani: dalle 10 alle 14 di oggi, domenica 4 agosto, e poi di nuovo dalle 18 alle 2 del mattino di lunedì 5 agosto.

Già  era prevista per oggi una giornata da bollino nero per quanto riguarda il traffico, vista la previsione dell'esodo in massa verso le mete turistiche.

Con lo sciopero i disagi potranno aumentare molto, anche perché questa volta, a differenza che in passato, le autostrade non saranno 'gratis', con la possibilità di passare il casello senza pagare perché appunto senza casellante.

Tutto il traffico sarà deviato verso le porte 'automatizzate', con la possibilità dunque che si creino lunghe code.

“Non ci riteniamo responsabili di eventuali responsabilità circa i possibili disagi riscontrabili presso i caselli di uscita, in quanto saranno esclusivamente attribuibili alle decisioni delle aziende di neutralizzare gli effetti dello sciopero, dirottando il traffico sulle porte automatiche”, scrivono in una nota congiunta i sindacati.

“Nove mesi di trattative non sono bastati per definire il rinnovo del contratto nazionale del settore autostrade e trafori - scrivono i sindacati motivando lo sciopero -. La nostra risposta è dunque inevitabile, forte e determinata, esercitata attraverso lo sciopero e con ulteriori iniziative che verranno comunicate in seguito”.

“Determinante è stato l’atteggiamento di indisponibilità delle controparti datoriali Fise e Federreti, che hanno rotto le trattative, per non voler concordare la clausola sociale, elemento fondamentale per il settore e necessaria a garantire la continuità occupazionale e di reddito per i lavoratori, a maggior ragione nell’imminenza di assegnazione di concessioni. A questo si è aggiunto anche il rifiuto di fatto delle parti datoriali di impostare un confronto vero sulla questione del salario. Stigmatizziamo tale atteggiamento - spiegano ancora le organizzazioni sindacali -, come irresponsabile e inaccettabile. Le imprese di questo settore generano extra-profitti in un mercato iper protetto, distribuendo fra gli azionisti dividendi da favola, non investendo in modo adeguato in servizi e sicurezza ma anzi da anni diminuiscono il numero degli occupati, scaricando sul lavoro e sui lavoratori le loro mancanze e negando diritti e tutele ai dipendenti, né intensificano gli investimenti”.

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