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Cronaca

Sciopero Ataf: fermi autobus e tramvia l'11 gennaio 2012

L'undici gennaio sciopero generale di autobus e tramvia. I dipendenti Ataf protestano per la privatizzazione, i lavoratori Gest per i contratti aziendali. Rispettate le fasce di garanzia

L’undici di gennaio i dipendenti dell’azienda di trasporto pubblico più importante dell’area metropolitana inaugureranno il 2012 con un nuovo sciopero generale. Finite le feste, nuovamente tutti a piedi. Tanti auguri. Non più le sei proteste del 2011, ma la prima manifestazione di dissenso del 2012. Di nuovo c’è solo questo, il tutto corredato da una certezza: la delibera approvata prima di Natale dal Consiglio comunale di Firenze, in pratica lo spin-off aziendale, ed il via libera alla privatizzazione dei servizi (autisti, autobus) non ha smosso di un millimetro le convinzioni della Rsu aziendale. Nessun passo indietro, anzi semmai l’effetto contrario, una specie di serrate le fila. E non poteva essere altrimenti. Un secondo dopo il sì dell’aula al testo già approvato in giunta, la veemenza della protesta è stata forte e quel “non ci fermeremo” urlato nel Salone dei Duecento non poteva essere compreso che sotto un’unica chiave di lettura. La stessa intrapresa durante gli ultimi 12 mesi, ed oggi, due giorni dopo la notte di San Silvestro, riservita fresca alla mensa della città: scioperare.

Un piatto conosciuto ed ampiamente assaporato dai fiorentini in tutti i suoi risvolti. Le auto invaderanno i viali, le code interminabili, il semaforo prenderà le fattezze di un nemico irrazionale, le paline delle fermate alcune deserte; altre stracolme di rabbia, quella degli inconsapevoli che per ore aspetteranno un autobus che, prendendo per buoni i dati di adesione solo degli ultimi due scioperi (98 – 99%), non arriverà. Come al solito, i sindacati, tengono a precisare che le fasce di garanzia saranno rispettate: la prima 6.00 - 9.15 (ultima partenza 8.59), la seconda 11.45 - 15.15 (ultima partenza 14.59). “Dopo aver gettato nuovamente discredito sulla nostra categoria per far leva sull’opinione pubblica – ha affermato il vicecoordinatore della Rsu Ataf, Massimo Milli, della Filt Cgil – ributtandola ancora una volta sulla questione dei 10 minuti in più di servizio, dopo aver ribadito l’assenza di paura a fronte delle scelte prese, il sindaco Matteo Renzi, pochi minuti dopo la proclamazione dello sciopero ha convocato un’assemblea con la Rsu aziendale, le segreterie provinciali dei sindacati ed anche, la prima volta, con quelle regionali. Dove è finita tutta la spavalderia? Forse ha capito che anche noi dell’Ataf non scherziamo e siamo decisi più che mai ad andare dritti senza timori per la strada intrapresa?”
 

TRAMVIA - Questa volta tuttavia non saranno solo gli autisti dell’Ataf ad incrociare le braccia, non saranno solo gli autobus gigliati a rimanere spenti e muti nei depositi. Al loro fianco ci saranno anche i dipendenti della tramvia. Dalle 13 alle 17, infatti, le ruote di acciaio del Sirio non cigoleranno tra i binari che collegano la stazione si Santa Maria Novella con Scandicci. In pratica paralisi totale del trasporto cittadino. Né autobus né tram, una novità assoluta; per l’utenza la somma dei disagi. Anche la tramvia è stata inserita nel progetto privatizzazione. O meglio il Comune, nel futuro bando di gara (prossimo, lontano?) che stabilirà a quali capitali privati assegnare l’intera rete di trasporto cittadina, inserirà anche quel 49% di quote che Ataf detiene all’interno di Gest, la società che ha in gestione la tramvia (il resto 51% è in mano dei francesi della Ratp). Ma niente parallelismi con la situazione dei vicini cugini, i tranviari non sciopereranno per questo, almeno non per ora.

La conferma arriva direttamente da Simone Masini della Filt Cgil: “Sono cose diverse, affiancate dal e nel medesimo giorno. La protesta dei dipendenti Gest vive tutta all’interno di in una vertenza precisa, ormai data, con il datore di lavoro”. Quali i punti? “Noi chiediamo da mesi condizioni di lavoro migliori, turni meno pesanti - c’è ne sono alcuni in cui si oltrepassano le otto ore giornaliere - e per ultimo denunciamo delle strane modalità relazionali con l’azienda, a parer nostro alquanto discutibili a fronte dei precisi dettami contenuti nella legge 300 delle Statuto dei Lavoratori”. Il 23 dicembre, davanti al prefetto, il fallimento della conciliazione tentata dopo l’apertura delle procedure di raffreddamento sindacali. Oggi la proclamazione dello sciopero.

Tornando ad Ataf, non ci sarà solo lo sciopero. Il muro contro muro troverà spazio e fiato anche nei giorni che precederanno la protesta dell’undici gennaio. Già da giovedì 5 gennaio quando i rappresentati dei lavoratori si trasformeranno in ‘befani’ ad andranno attorno alle ore 11,30 sotto le mura di Palazzo Vecchio a consegnare le calze piene di carbone ai 29 consiglieri che hanno approvato la delibera sulla divisione e vendita aziendale.
 

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