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Cronaca

Ataf: nuovo sciopero degli autobus, indetto per mercoledì 14 marzo

Un mese di mobilitazioni dentro l'azienda di trasporto fiorentina. Il 14 marzo sciopero di 24 ore dei dipendenti Ataf contro la privatizzazione dei servizi

I lavoratori dell’Ataf sciopereranno il prossimo 14 marzo, giorno in cui incroceranno le braccia per 24 ore (salvo chiaramente le fasce di garanzia). Era nell’aria, ed allo stesso tempo la Rsu aziendale aveva speso una promessa: “Noi non fermeremo la nostra protesta contro la privatizzazione e la svendita di Ataf”. Promessa mantenuta. Sì perché il giorno dello sciopero, il 14 marzo, sarà preceduto da calendario fitto di appuntamenti in cui i dipendenti dell’azienda gigliata del trasporto pubblico continueranno a farsi sentire ed alzare la voce. Oltre un mese di mobilitazione. Si parte con il volantinaggio, ben 4 appuntamenti nel giro di 10 giorni: martedì 7, dalle 9.30 alle 13.00 al mercato delle Cascine; venerdì 10, dalle 9.00 alle 13.00 al mercato di Sant’Ambrogio; lunedì 13, dalle 10.30 alle 17.00 al polo universitario di Novoli; ed infine venerdì 17 dalle 9.00 alle 13.00 presso l’ospedale di Careggi.

“Lanciamo una sfida a Renzi – ha affermato il coordinatore della Rsu Alessandro Nannini – e invitiamo il sindaco a venire ad uno dei nostri volantinaggi per fare un vero dibattito pubblico sulla privatizzazione di Ataf davanti ai cittadini”.
Il calendario farà un salto di 4 giorni, dal 17 al 21 febbraio, e non è un caso. Proprio quel giorno scadrà la prima parte del bando di privatizzazione del ramo servizi di Ataf. Quel giorno la città conoscerà i nomi di coloro interessati all’acquisizione dei bus e degli autisti. Così nella sede centrale di viale dei Mille mentre negli uffici si apriranno le lettere di intenzioni, sotto in strada sarà organizzato un sit-in di protesta, un vero e proprio presidio, che nel corso delle ore si trasformerà in una sfilata carnevalesca per le strade cittadine con tanto di carro allegorico “No Renzi, Si Ataf”. Nell’ultimo appuntamento prima dello sciopero, ritornerà in scena una vecchia conoscenza dell’utenza fiorentina, i bus ‘lumaca’. “Auspichiamo - hanno spiegato i rappresentati dei lavoratori – che il Comune di Firenze decida di partecipare alla gara unica regionale per il trasporto pubblico e che nel bando per la vendita di Ataf ci siano garanzie per l'occupazione e la tutela di tutti i posti di lavoro. Se Ataf non partecipasse alla gara regionale e senza queste garanzie in fase di vendita, ci sarebbero infatti forti rischi occupazionali per i dipendenti”.

Timori su un futuro per adesso tutto da definire e da comprendere, tra volti e capitali nuovi, non più pubblici ma privati. C’è questo, ma nelle parole degli esponenti della Rsu c’è anche altro. Il dito è puntato contro la gestione aziendale: “Il bilancio 2011 si è concluso con la più grossa perdita mai registrata in tutto il secolo. È la conclusione di due anni di gestione Renzi-Bonaccorsi incentrata sulla logica dell'apparenza per mascherare risultati mai raggiunti”. Di quanto denaro si parla? “Molto, diversi milioni di euro” ha affermato il vice coordinatore Rsu della Cgil Massimo Milli. “Basta pensare – continua Milli – ad un recentissimo studio di settore della Cgil, in cui risultava che i famosi 15 punti del sindaco Renzi sul costo del lavoro avrebbero permesso di recuperare 5 milioni di euro. Vedendola così non è poi così difficile quantificare il disavanzo 2011. Dopo tutto l’inchiostro versato sul pareggio di bilancio 2010 siamo d’accapo, in perenne perdita”.

Ed allora perché, all’epoca delle scelte, avete abbandonato il tavolo della trattativa? “Perché – sottolinea il vice coordinatore – il piano Renzi interveniva a gamba tesa sui lavoratori, a colpi di accetta, come se noi fossimo il vero problema, il fardello che affonda il bilancio. Non potevamo essere solo noi a pagare, perché è falso, demagogico e soprattutto sbagliato”. Quindi dritti verso la privatizzazione? “Si – conclude Milli – e se le cifre di acquisto saranno confermate, si tratterà della liquidazione del ramo servizi, una vera e propria svalutazione. E nessuno mi venga a parlare di pareggio in bilancio davanti ad una svendita. Ed il privato non farà beneficenza”.

La replica del presidente dell’Ataf, Filippo Bonaccorsi, non ha tardato: “Invito la Rsu a non sparare cifre a casaccio riguardo il bilancio dell'azienda, tanto più che anche in passato il terrorismo dei numeri negativi è stato smentito dai fatti.  All’inizio del 2011 tutti i Comuni soci di Ataf hanno approvato un bilancio di previsione per l’anno in corso che evidenziava una perdita di ricavi per oltre 5 milioni di euro, corrispondenti al taglio di 2,5 milioni di chilometri che Ataf ha subito quest’anno da parte degli Enti locali: il management di Ataf avrebbe potuto colmare la perdita mettendo in cassa integrazione 150 lavoratori e ha scelto di non farlo. Mi chiedo come possa la Rsu puntare il dito contro chi ha deciso di non fare macelleria sociale, per di più sparando numeri a caso”.
 





 

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