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Cronaca

Scandalo parcheggi, il vigilino Sas: "Chi non risica non rosica, chiediamo il pizzo a tutti gli abusivi"

Ecco le intercettazioni che inguaiano dipendenti pubblici Sas e parcheggiatori abusivi

“Ora metto su come un associazione... se tu vuoi partecipare... si va a chiedere il pizzo a tutti... a tutti gli abusivi che c'è a Firenze... tutti eh! Non se ne grazia uno... se vuoi stare paghi il pizzo... 10 euro al giorno”: Così parlava Vittorio Sergi, uno dei due controllori Sas arrestati ieri nell'operazione “free parking Sas &Co” della procura e della polizia municipale di Firenze, intercettato il 23 ottobre 2019 sulla sua auto mentre parla con Beatrice Chiaverini, anch'ella controllore Sas (ora ai domiciliari, come il collega). La quale condivide l'idea di Sergi e sottolinea: “Io te lo dicevo”. E di rimando Sergi: “Ora tu devi... se tu vuoi partecipare agli utili devi essere parte attiva... vai... ti esponi... tu vai li e chiedi, chiedi i soldi... riscuoti... non c'è sconto per nessuno ragazzi... chi non risica non rosica".

L'idea dei due, in sostanza, era quella di estorcere denaro ai parcheggiatori abusivi che, grazie alla loro “copertura”, estorcevano a loro volta denaro a cittadini e turisti. Nel piazzale Vittorio Veneto ma anche, ad esempio, in zona stadio, nei pressi del Mandela Forum, in occasione di concerti come quello di Claudio Baglioni (26 aprile 2019) o quello dei Thegiornalisti (7 aprile 2019). Della polizia municipale, d'altronde, c'era ben poco da preoccuparsi. Era Chiaverini ad avvertire, nel caso, gli abusivi: “Stordito, stai attento perché viene i vigili tra poco... stamani... tra pochino... stai attento perché vengono”.  

Scoppia lo scandalo parcheggi

Già, i concerti. Una manna dal cielo, per i parcheggiatori abusivi. Il 7 aprile 2019, ad esempio, uno di loro viene immortalato dalle telecamere di sorveglianza mentre si avvicina a un cancello sul viale Nervi, all'incrocio col viale Fanti, e tenta di forzarlo. Non ci riesce, riprova. Niente. Al che, decide di chiamare due “soci” e, alle 19.28, il cancello è forzato. A quel punto, uno dei parcheggitori abusivi si posiziona all'esterno dell'area e comincia a invitare i veicoli che si avvicinano al parcheggio del palazzetto a entrare. Il complice, dotato di un giubbottino catarifrangente, fermo in prossimità dell'ingresso, comincia a riscuotere dagli automobilisti il compenso per la sosta “improvvisata”, rilasciando pure la ricevuta (fasulla). Nell'area di parcheggio, a fine serata, gli investigatori calcolano che circa 100 auto hanno pagato gli abusivi.

I quali, di sé dicevano ai malcapitati automobilisti: “I vigili siamo noi... o ci paghi o qui non entri”. La banda aveva anche messo su una cassa comune, come si evince da una telefonata intercettata in cui un componente della banda lamenta che un altro si è tenuto tutti i soldi per sé: “Qui c'è il piccoletto... il rumeno sta a fa il pezzo di merda, eh!... insieme a Vittorio chiappano li soldi, se li nascondono e poi glieli dà a lui. Adesso ha preso una macchina, ha detto che non ha preso 'na lira, invece non è vero!”.    

Indagato membro dello staff del sindaco

 Il 26 aprile, altro concerto ma scena simile: due transenne metalliche, all'incrocio tra viale Nervi e viale Fanti, vengono aperte dagli abusivi. Per far credere agli automobilisti provenienti dal lato Maratona che si tratti dell'ingresso di un parcheggio custodito. Mentre in realtà dalla parte opposta, lato viale Manfredo Fanti, il parcheggio era liberamente accessibile. In decine ci cascano. Sul fronte delle multe da cancellare, invece, sono i dipendenti Sas a darsi da fare a più non posso: “Senti un po'... che me la puoi sistemare una multa” è la richiesta, mediata o meno, che arriva di continuo ai vigilini. “Dimmi qual è...”. “Una Panda bianca, una pandina, ti do la targa...”.

Oppure: “Senti, eh... in Savonarola hai bombato un mio amico... si può fare qualcosa?”.Certo che si: si scrive “trattasi di fermata e non di sosta” dietro la contravvenzione. E “si archivia”. C'è persino il profumiere che telefona al vigilino e chiede se può lasciare l'auto dove non si può ed evitare la multa. Il vigilino acconsente e il profumiere, per fargli comprendere quale sia la sua auto, lascia un profumo sul cruscotto. A Natale, però, la madre del vigilino dovrà ricevere un bel profumo in regalo.

Proprio come il dipendente di banca che chiede se il vigilino può chiudere un occhio, e poi gli regala olio e panettone. E quando la moglie di un vigilino arrestato spiega a quest'ultimo che sta entrando nel parcheggio di piazza della Libertà, il dipendente pubblico le risponde di non pagare il parcheggiatore abusivo: “Allo zingaro, glielo dici, so' la moglie di Vittorio (Sergi, ndr), non rompere il cazzo!”

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