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Cronaca

'Scandalo parcheggi', indagato il capo di gabinetto di Giani: "Si è fatto togliere una multa"

Paolo Becattini nel mirino del pm Barlucchi. Le opposizioni: "Giani ritiri la candidatura alle regionali"

C'è un altro indagato nell'inchiesta della procura di Firenze che coinvolge vigilini e parcheggiatori abusivi e ha portato, nella sua 'fase 2', anche all'arresto di un vigile urbano, accusato di aver tolto multe ad amici e conoscenti.

Si tratta di Paolo Becattini, capo di gabinetto del presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani, candidato alle prossime elezioni regionali con il Pd.

Secondo gli investigatori coordinati dal sostituto procuratore Paolo Barlucchi, Becattini si sarebbe fatto togliere una multa di una trentina di euro (avrebbe parcheggiato senza esporre il tagliando) da Nicola Raimondo, il capo controllori Sas finito a Sollicciano e poi agli arresti domiciliari. A Giani, che non è indagato, Raimondo avrebbe peraltro chiesto di intercedere per un intervento chirurgico.

Sul caso, ovviamente, è già scoppiata la bufera politica. Il centrodestra in Palazzo Vecchio parla di "ombre inquietanti" ,mentre Sinistra Progetto Comune afferma: "no ai silenzi, lunedì ci siano aggiornamenti”. Per Pd e Lista Nardella si tratta invece di una "polemica assurda e pretestuosa".

"Non possiamo ignorare i ruoli e i collegamenti politici di coloro che secondo le indagini hanno avuto l'aggiustamento della multa - tuonano Ubaldo Bocci, coordinatore Centrodestra, Jacopo Cellai, capogruppo Forza Italia, Alessandro Draghi, capogruppo Fratelli d’Italia e Federico Bussolin, capogruppo Lega- .C'è un quadro fosco che rischia ancora di estendersi e che mina la fiducia del cittadino nelle Istituzioni. Ci aspettiamo una parola da parte del sindaco Nardella”.

"Nel frattempo i vertici di Sas sono sempre al loro posto, il presidente Agresti e il direttore generale Rebecchi, nominati da Nardella. Non è cambiato niente nonostante emerga un quadro sempre più inquietante dove nessuno di quelli che guidavano l'azienda si era accorto di quanto accadesse sotto il loro naso - denunciano le opposizioni di destra -. Nardella aveva invitato Rebecchi a fare un passo indietro ma evidentemente Rebecchi non lo ha ascoltato. E non ci pare che il sindaco abbia insistito più di tanto in effetti". 

Piovono critiche anche da sinistra. “Sulla Sas – spiegano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – abbiamo sollevato domande precise e proposte puntuali. Lunedì, anche se in forma telematica, chiediamo che il Consiglio comunale possa ascoltare un aggiornamento da parte del Sindaco o della Giunta. La confusione regna sovrana anche per quanto riguarda i vertici di Sas, un'azienda che doveva essere rilanciata in questo 2020 e che dopo gli scandali si ritrova con il direttore che ancora non ha dato le dimissioni, nonostante siano state richieste dal Sindaco".

“Crediamo che il presidente del Consiglio Regionale e futuro candidato Governatore della Toscana, Eugenio Giani e l’attuale sindaco di Firenze, Dario Nardella, non possano più limitarsi al silenzio, né possano continuare ad evitare l’argomento, demandando tutto al corso della giustizia. La magistratura farà senza dubbio il suo corso ma crediamo che Firenze e la Toscana meritino di sapere se negli uffici del sindaco e del presidente del Consiglio Regionale si fa vera amministrazione o se si pensa a come non pagare le multe personali. Giani e Nardella sono in grado di assicurarci questo?” domanda infine il portavoce regionale di Fratelli d’Italia della Toscana, Francesco Torselli. 

“Questa indagine - prosegue Torselli - che coinvolge figure di massima fiducia e di assoluta vicinanza al presidente Giani ed al sindaco Nardella, mostra ancora una volta come il Pd e la sinistra usino le istituzioni come fossero un affare fra amici. Nardella dovrebbe quantomeno lasciare Sas in regime di commissariamento, evitando di nominare un nuovo direttore di cui ora la società non ha assolutamente bisogno, mentre Giani farebbe bene a rivedere la propria candidatura a Governatore della Toscana”.

Con Giani si schierano invece il Pd e la Lista Nardella in consiglio comunale: "Una polemica assurda e pretestuosa quella di Lega, centrodestra e Sinistra Progetto Comune. L’inchiesta Sas è partita su impulso di questa amministrazione, ne abbiamo parlato noi per primi. È ridicolo che la Lega faccia sciacallaggio politico, tirando in ballo persone che non sono neppure indagate".

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