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Cronaca

Classifica sanità: la Toscana scavalca l'Emilia, è prima in Italia

Medaglia d'oro per la Toscana, argento per l'Emilia Romagna, bronzo al Piemonte. Rossi: "La Toscana ha raggiunto 214, su un massimo di 225. Bene, nessuno in Italia ha fatto di più, però noi vogliamo continuare a migliorare"

Pagelle della sanità, classifica delle regioni. Medaglia d’oro per la Toscana, argento per l’Emilia Romagna, bronzo al Piemonte. “La Toscana ha raggiunto 214, su un massimo di 225. Bene, nessuno in Italia ha fatto di più, però noi vogliamo continuare a migliorare. Un grazie a tutti gli operatori del Servizio Sanitario”. Scrive Enrico Rossi, il governatore, sulla sua pagina Facebook.

La classifica nasce dalla cosiddetta ‘griglia lea’ (compilata da un tavolo ministeriale a cui partecipano le regioni e la loro agenzia nazionale, Agenas), come spiega un articolo pubblicato da Repubblica. Che da’ i suoi verdetti secondo uno schema preciso, come spiega il quotidiano:

“Sono stati scelti 31 livelli essenziali di assistenza (lea, appunto), cioè le prestazioni che tutte le regioni devono dare ai loro cittadini, e si è accertato il modo in cui vengono erogati. Si valutano ad esempio tassi di vaccinazione, servizi agli anziani, ricoveri ospedalieri appropriati e non, esami come la risonanza magnetica, controlli sulla sicurezza del lavoro. La Toscana con un exploit significativo si è fermata a 214 e in un anno ha scavalcato l'Emilia (204), diventando la prima in classifica. Un risultato molto importante, tanto più in un periodo pre elettorale come questo. Così i vertici della regione lo hanno diffuso già da tempo. Adesso però si conosce la lista completa, con tutti gli altri tranne Bolzano, Trento, Friuli, Val d'Aosta e Sardegna, che sono a statuto speciale. Guardando sotto la Toscana si trovano alcune sorprese. La prima riguarda la Lombardia. Almeno secondo gli indicatori in questione, non è più tra le realtà leader della sanità italiana. In due anni, dal 2011 al 2013, è passata dal secondo al sesto posto a pari merito con la Liguria (scendendo da 195 a 187 punti). Balzano invece dal nono al quarto posto le Marche e colpisce anche la crescita del Piemonte, terza solitaria malgrado sia una regione in piano di rientro. Anche il Veneto è un inquilino stabile della parte alta della graduatoria. L'Umbria invece segna un certo affaticamento. Nelle posizioni basse restano le realtà del Sud, con la Campania che pur avendo un punteggio in crescita non riesce a schiodarsi dall'ultima posizione. Ormai è rimasta l'unica sotto la soglia dei 130 punti, quella in cui si è considerati inadempienti. Fino a 160 c'è una riserva e sopra si è adempienti. Salta all'occhio che le regioni più in difficoltà in questa graduatoria sono anche quelle con i bilanci messi peggio e allo stesso tempo con una spesa maggiore per il personale”.

La classifica (fonte Repubblica)

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