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Cronaca

Sanità, bufera sulla riforma: "Vogliono evitare il referendum"

Polemiche sulle modifiche volute dalla giunta regionale. Le opposizioni all'attacco

La legge di riforma del sistema sanitario regionale, in Toscana, traccia "un disegno che vuole essere più vicino al cittadino, ma che dall'altro lato accentra le alte professionalità". Così l'assessore alla Salute, Stefania Saccardi, commenta la riforma approvata in Giunta e che dovrà passare il vaglio del Consiglio. "Cambiano le dimensioni delle aziende sanitarie, da 12 a 3 - ha aggiunto Saccardi - eliminando diverse figure apicali e amministrative. Nove direttori generali in meno, nove direttori sanitari e nove amministrativi in meno. Uno snellimento importante anche sotto il profilo della spesa". Con la riforma, ha spiegato Saccardi, "cambia il ruolo del territorio. I referenti dei direttori generali di area vasta saranno i direttori di zona o di società della salute". Quanto ai direttori generali, "avranno le stesse funzioni di ora, come ruolo gestionale, ma con aziende di dimensione diversa. Si confronterà, il direttore generale, non con gli attuali vicecommissari ma con i direttori di zona e i direttori delle società della salute, avrà - ha concluso Saccardi - un confronto vero con il territorio".

Le modifiche alla legge hanno provocato molte polemiche. Quella più forte è riassunta bene nell'attacco del capogruppo di Forza Italia in Regione Stefano Mugnai, secondo cui la legge è solo "una mancanza di ritegno", un'iniziativa "finalizzata all'obiettivo unico di creare i presupposti giuridici per impedire la celebrazione del referendum. E questo è grave - aggiunge Mugnai - perché se la Giunta e il Pd credono in questa riforma si dovrebbero confrontare nel merito del referendum, e non spendere energie perché il referendum non sia celebrato. D'altronde, a firmare per il referendum sono venuti anche tanti elettori del Pd e di Enrico Rossi, e quindi sanno che, il Pd e Rossi, che il referendum potrebbe anche essere vinto dai promotori. Questo sarebbe uno schiaffo difficilmente incassabile dalla Giunta, per questo - conclude Mugnai - non hanno ritegno nell'evitare che ciò accada".

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