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Cronaca

Salute mentale: due psicologi a disposizione del personale delle carceri della Toscana

Negli istituti penitenziari la situazione è sempre più difficile

Consulenze psicologiche, individuali e di gruppo, per il personale delle carceri toscane: quello di Sollicciano e Gozzini e Firenze, del Don Bosco a Pisa e di San Gimignano.

Il progetto è dell’Azienda ospedaliera universitaria di Careggi, finanziato con 24mila euro per un anno dalla Regione, e prevede il coinvolgimento di due psicologi psicoterapeuti. Un intervento urgente ma che probabilmente non sarà sufficiente a soddisfare le esigenze di cura della salute mentale nel contesto di una situazione esplosiva e durissima, quella all'interno delle carceri

I professionisti saranno negli istituti una volta a settimana, mentre una mattina e un pomeriggio ogni sette giorni svolgeranno consulenze telefoniche o in videochiamata, con rapporti periodici da consegnare al centro di riferimento regionale sulle criticità relazionali.

L’iniziativa intende rispondere con un’azione specifica al disagio di chi lavora negli istituti penitenziari, che negli è aumentato in maniera drammatica, anche per croniche problematiche che affliggono le strutture penitenziarie, come il perenne sovraffollamento, a danno sia dei detenuti che del personale della polizia penitenziaria.

"La Regione - rivendica la medesime istituzione tramite una nota stampa -, è da anni impegnati sul tema: dal 2012 ha attivato un osservatorio permanente sulla sanità penitenziaria, organismo di monitoraggio a cui partecipa il Centro regionale sulle criticità relazionali, in particolare per ciò che riguarda il benessere ambientale ed organizzativo e la prevenzione e gestione di eventi critici nelle carceri".

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