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Cronaca

1500 sagre in Toscana, la Confesercenti tuona: “Necessario porre fine all'abuso in atto”

"E' necessario porre fine all'abuso in atto, che complessivamente squalifica l'offerta enogastronomica e finisce per operare concorrenza sleale nei confronti degli imprenditori del settore"

Polemica della Confesercenti per la gestione di sagre e feste locali. Secondo l’associazione di categoria, in Toscana sarebbero addirittura 1500 gli eventi di questa tipologia “che complessivamente coprono oltre 7500 giornate nel corso di un anno solare”. Il problema scaturirebbe dalle sagre che non promuoverebbe prodotti tipici e che quindi vanno a sovrapporsi al lavoro dei ristoratori.

Infatti considerando che questi eventi propongono ''attività di somministrazione di alimenti e bevande'', è ''plausibile ipotizzare che ciascuno di essi eroghi almeno 200 pasti per ciascuna giornata di svolgimento, producendo così almeno 1.500.000 coperti, per un giro di affari stimabile in almeno 30 milioni di euro (20 euro medi a coperto)''.

 Per questo è stato chiesto “di porre fine all'abuso in atto, che complessivamente squalifica l'offerta enogastronomica e finisce per operare concorrenza sleale nei confronti degli imprenditori del settore della somministrazione e della ristorazione, regolarmente autorizzati”.

Per Confesercenti ''è necessaria una politica che individui e valorizzi gli eventi di valore, organizzati allo scopo di promuovere e valorizzare prodotti locali di qualità, distinguendo gli stessi dalla miriade di iniziative che molto spesso celano azioni speculative''.

Intanto l'associazione lancia una campagna invitando tutti i ristorati ha esporre un logo con scritto 'Stop alle sagre selvagge - No alla concorrenza sleale - Si solo alle vere sagre che valorizzano i prodotti tipici''.

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