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Cronaca

Tragedia di Sesto fra cordoglio e polemiche. Sabato nuovo corteo

Le organizzazioni umanitarie chiedono garanzie, opposizioni all'attacco

Cordoglio e richieste di maggiore impegno per l'accoglienza, ma anche tante polemiche per la morte di Alì Muse, il 44enne somalo rimasto ucciso la scorsa notte a causa dell'incendio divampato in un capannone a Sesto Fiorentino. L'Ong Medu aveva definito la situazione di Sesto ormai "ingestibile", l'Arci di Firenze la vicenda una "tragedia immane" ed è intervenuto persino l'Alto commissariato Onu per i diritti dei rifugiati, sottolineando che "si deve garantire ai rifugiati un'adeguata assistenza". 

Il sindaco di Sesto Lorenzo Falchi (nella foto) ha chiesto alle istituzioni di non lasciare da solo il Comune: "Per adesso l'amministrazione comunale - ha spiegato - ha garantito l'unica risposta che poteva dare, cioè le tende riscaldate, i pasti, i viveri in piazza Marconi. Ora dovremo discutere su quale soluzioni approntare già questa notte". Il sindaco riconosce che esistono altre occupazioni abusive a Sesto, "come del resto ce ne sono in tutta l'area metropolitana fiorentina. Sono situazioni ognuna diversa dall'altra, tutte però difficili, tutte con la stessa problematica difficile da gestire per il Comune - afferma - il problema, però, non è solo quello dell'ordine pubblico, ma anche quello che tiene insieme il tema umanitario e dell'accoglienza".

Dal canto suo il sindaco di Firenze Dario Nardella, esprimendo cordoglio per la scomparsa del giovane somalo, ha chiesto che non si lascino soli i sindaci nella gestione di queste situazioni. Ma a sottolineare tutte le contraddizioni del grave episodio ci pensano le opposizioni. Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia, hanno ribadito come quella di Sesto Fiorentino sia una "tragedia annunciata". Più volte il centrodestra aveva denunciato la situazione, anche con dei sopralluoghi, che sono però rimasti inascoltati.

Ma il commento più duro è stato quello di Giovanni Donzelli, secondo cui l'episodio "rappresenta lo specchio della scellerata gestione dell'immigrazione in Italia ed è il volto omicida del buonismo della sinistra che guida le istituzioni. Non possiamo accettare che nel 2017 una persona muoia in queste condizioni - conclude - oggi quelle istituzioni hanno sulla coscienza questa vittima".

Critica anche Rifondazione comunista, secondo cui "oltre al cordoglio servono risposte". Intanto il sindacato Usb ha indetto per sabato 14 gennaio alle ore 14 una manifestazione in piazza Luigi Dallapiccola "per chiedere giustizia e verità per la morte di Sandrine Bakoyoko, avvenuta nel centro di accoglienza di Cona (Ve) ma anche per Alì e per i cento migranti che sono rimasti senza casa" a Sesto Fiorentino: "In Toscana - spiega in una nota la sigla - c'è chi fa la passerella di Pitti e chi muore di burocrazia".

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