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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Cittadinanza onoraria a Saviano: "La dedico ai figli degli immigrati nati in Italia" | FOTO

L'autore di Gomorra ha ricevuto la cittadinanza dal sindaco. “Vorrei dedicare la mia cittadinanza a quel milione di giovani figli di immigrati nati in Italia e che ancora non hanno la cittadinanza”

“Vorrei dedicare la mia cittadinanza a quel milione di giovani figli di immigrati nati in Italia e che ancora non hanno la cittadinanza”. Sono state queste le prime parole di Roberto Saviano una volta che il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, gli ha consegnato la pergamena che certifica la cittadinanza onoraria della città, attribuitagli nel novembre del 2008. Prima della cerimonia ufficiale lo scrittore, a Firenze per prender parte a la ‘Repubblica delle idee’ (Palazzo Vecchio, 6-9 giugno), si è intrattenuto nell’ufficio del sindaco per un breve colloquio privato. Così, una volta ritirata la pergamena, c’è chi gli ha domandato cosa ne pensasse dell’uomo che potrebbe mettersi alla guida del Pd.

Saviano riceve la cittadinanza onoraria di Firenze

RENZI “Lei porta speranza e Renzi?”, gli hanno chiesto i giornalisti. E lo scrittore: “Spero di sì. Sono momenti complicati, ho la sensazione che bisogna in qualche modo costruire idee diverse”. Da Renzi a Letta, o meglio, il possibile ticket – molto chiacchierato – tra i due pesi massimi del Partito democratico. Saviano sorride e ‘svicola’: “Nel mio mondo ideale c’è un’Italia diversa. Mi ha sempre appassionato poco la sintassi politica quotidiana, mi ha sempre affascinato invece l'idea politica”, ha detto ancora. E ancora, allargando il concetto e fuoriuscendo dallo schema Renzi sì, Renzi no: “Ho la sensazione che o si cambia ora o mai più, affondiamo”.

SAVIANO RICEVE LA CITTADINANZA ONORARIA | VIDEO

RIFORME – Poi il discorso vira e dai nomi si passa al dibattito politico in corso: le riforme. Una maggioranza Pd-Pdl, un governo di larghe intese e lo scontro sul semipresidenzialismo. Un discutere fitto, continuo, tra Montecitorio, palazzo Madama e palazzo Chigi che tuttavia appare distante dal tessuto sociale, dalle immediate esigenze degli italiani. Un sentimento diffuso che non sfugge all’autore di ‘Gomorra’. Quello sul semipresidenzialismo “è un dibattito legittimo e persino interessante che però potrebbe essere rimandato di fronte ad altre priorità”. Questione di priorità e di interventi immediati. E di domande a cui lo Stato dovrebbe dar risposte: “In questo momento il Paese è divorato dai capitali criminali. Chi è che sta dando credito alle aziende che non lo hanno dalle banche? Chi è compra le fabbriche fallite? Chi è che sta dando ossigeno alle imprese? Chi se non quella massa di denaro criminale che ancora oggi le istituzioni sfiorano ma non affrontano”.

CUCCHI – L’ultimo passaggio Saviano lo dedica ad un caso che ha letteralmente spaccato in due il Paese, la sentenza sulla morte di Stefano Cucchi: “Le sentenze vanno rispettate, e io lo so bene. Ma dentro di me ho sentito una grande sofferenza”.

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