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Cronaca

Mercato di San Lorenzo: la maxi rissa scatenata da un 'raid punitivo'

Non si tratterebbe di scontro tra 'bande'. Gli ambulanti preoccupati: "Più controlli e forze dell'ordine"

La furibonda rissa scoppiata tra i banchi del mercato di San Lorenzo martedì sera, tra via dell'Ariento e via Sant'Antonino, non avrebbe niente a che fare con "bande" di stranieri, come alcuni ipotizzano. Sarebbe però riconducibile a una sorta di 'spedizione punitiva' nei confronti di un uomo, di nazionalità bengalese, che gestisce uno dei banchi del mercato.

“Giovedì della settimana scorsa un ragazzo bengalese, portando via il proprio banco, ha urtato un uomo pakistano e ne è nata una lite. E' l'uomo pakistano che è tornato martedì sera con altre cinque persone per picchiare il bengalese con bastoni e bottiglie di vetro”. Così almeno racconta un ragazzo di 28 anni. E' bengalese, quindi la versione è parziale, ma l'altra parte in causa non è stata rintracciabile.

La stessa versione è riportata da altri suoi connazionali. “Siamo intervenuti per aiutarlo - spiegano alcuni uomini originari del Bangladesh, che gestiscono banchi al mercato -. Ma non siamo una 'banda', non c'entra nulla, lavoriamo tutti qui”.

I 5 o 6 uomini che avrebbero aggredito per primi (come detto la loro versione dei fatti non c'è), tutti a quanto pare pakistani, si sono poi trovati inseguiti da una trentina di bengalesi in via Sant'Antonino, come si vede dalle immagini del video diffuso sul web, che mostrano una rissa furibonda, con spranghe e bastoni, ma dalle quali non si capisce il motivo scatenante l'accaduto. Una cosa è certa, gli ambulanti sono preoccupati.

“Così non si può andare avanti, non eravamo mai arrivati a tanto, servono più controlli e forze dell'ordine”, dice Roberto Calamai, titolare di un banco vicino a via Nazionale. Calamai ha indetto un'assemblea aperta a tutti gli ambulanti lunedì prossimo, alle 20:30, di fronte alla Basilica di San Lorenzo. “Ho invitato anche l'assessore alla sicurezza Gianassi, spero che venga. Vogliamo incontrarci con i ragazzi bengalesi e dire loro che le regole le dobbiamo rispettare tutti, quello che è successo è inaccettabile, anche per il danno d'immagine”.

“A lavorare negli oltre 190 banchi siamo rimasti pochi fiorentini. I ragazzi bengalesi che lavorano ai banchi sono in affitto, magari cambiano ogni 6 mesi. Alcuni di loro sono troppo aggressivi con i clienti ma uno dei più grossi problemi - dice un ambulante, chiedendo l'anonimato -, è un altro: dovrebbero essere coinvolti nella responsabilità di quello che succede anche i reali titolari delle licenze, che invece non se ne interessano e pensano ad affittare e subaffittare”.

Si muove anche Anva Confesercenti Firenze. “Ci aspettiamo immediati provvedimenti concreti per garantire una condizione di migliore vivibilità al quartiere - chiede alle istituzioni la presidente Paola Ghelardi -. Non soltanto una maggiore presenza delle forze dell’ordine, ma anche progetti di rilancio e riorganizzazione complessiva del mercato”.

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