Avanza l’inchiesta sull'acquisto di due immobili a un prezzo più alto del valore di mercato da parte della Asl 10. Tanto che la procura ha chiesto il rinvio a giudizio di due dirigenti dell’azienda sanitaria fiorentina.
Sulle acquisizioni immobiliari delle Asl, già martedì scorso i consiglieri dell’Assemblea toscana di Fli Giovanni Donzelli, Marina Staccioli, Paolo Marcheschi, assieme al consigliere comunale Francesco Torselli, avevano reclamato un'inchiesta in commissione regionale. Così da verificare le spese effettuate in ‘mattone’ dal 2008 a oggi.

ACCUSA - Secondo l'accusa, i due dirigenti avrebbero attestato che i due immobili, uno a Firenze e l'altro a Calenzano, erano già utilizzabili quando, invece, il primo aveva bisogno di lavori di adeguamento e il secondo non era ancora in costruzione.

Gli indagati sono sei: oltre ai due dirigenti dell'Asl - l'allora direttore del dipartimento risorse tecniche Fabio Tittarelli e l'allora direttore amministrativo David Vannozzi - ci sono i titolari di due società immobiliari e un professionista.

REATI - I reati vanno, a vario titolo, dal falso alla truffa alla turbativa d'asta all'abuso di ufficio. I fatti risalgono al 2009. L'indagine riguarda anche un terzo immobile, in via Ponte di Mezzo a Firenze, ancora da costruire, che era stato acquistato per diventare sede di un centro assistenziale ma che lo strumento urbanistico del Comune indicava come destinato ad abitazioni. Sulla base degli atti dei due dirigenti, la Regione ha erogato all'Asl, nel 2009, 2 milioni di euro. Secondo la procura, a trarre vantaggio dalle operazioni sarebbero state la società immobiliare che ha venduto ''a un prezzo superiore al valore di mercato'' l'immobile di Calenzano ancora da costruire e quella che ha stipulato un appalto per la ristrutturazione di quello di Firenze.