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Cronaca

Rimozione dell’edicola in piazza Stazione: “Il permesso non è mai arrivato”

L'edicola non ha più la concessione di suolo pubblico. Chi ci lavora spiega: "Ho chiamato l'ufficio di via Pietrapiana per accertarmi perché non arrivavano i bollettini. Così siamo sprofondati nell'abusivismo"

Rimozione rinviata per la storica edicola, presente già dal 1966, in piazza Stazione. Stamani all’alba, intorno alle sei, alcune pattuglie della polizia municipale si sono recate sul posto per provvedere alla rimozione coatta, ma gli edicolanti erano già lì. Non per aprire la saracinesca e vendere i primi quotidiani ma perché avevano dormito dentro il gabbiotto dei giornali.

Premura derivante dalla paura dell'applicazione del provvedimento, da contestualizzare in una situazione del tipo: l’edicola ha tre soci, con altrettante famiglie alle spalle, di cui per due rappresenta l'unica fonte di reddito in casa.

Considerata la situazione la rimozione è stata rinviata anche se si è provveduto al taglio degli allacci elettrici. Ai titolari sono stati concessi alcuni giorni per prendere armi e bagagli e levare le tende. Ma loro si oppongono perché rimarrebbero senza lavoro e sono pronti ad arrivare alla “resistenza passiva” per difendere la loro fonte di sussistenza. In sostanza chiedono di trovare un'alternativa come uno spostamento dell'attività dall'altro lato della strada accanto al civico 2.

L'EDICOLANTE: "IL PERMESSO NON E' MAI ARRIVATO"

Dal canto suo il Comune ha voluto far sapere come l’edicola non abbia più una concessione di suolo pubblico nell'area che attualmente occupa dal 3 luglio del 2011, dopo che nel 2010 è stata abbattuta la pensilina costruita per i Mondiali del 1990, e che quindi da allora non paghi di conseguenza neanche la Cosap.  Proprio sulla regolarità amministrativa uno dei gestori, Lorenzo Ciampi, spiega: “Io ho chiamato l’ufficio di via Pietrapiana per accertarmi perché non arrivavano i bollettini. – arrivando poi a emettere un mesto giudizio -  Così siamo sprofondati nell’abusivismo”.

La richiesta di rinnovo è stata presentata quest'anno. “I gestori hanno richiesto il rinnovo della concessione nell'aprile scorso, - ha spiegato l’assessore allo sviluppo economico Sara Biagiotti - quasi due anni dopo la scadenza, restando l’occupazione del chiosco priva di regolare continuità per lo stesso periodo”.

Il perché della necessità di far ‘traslocare’ il chiosco viene spiegato dallo stesso assessore. “Il manufatto – spiega il membro della Giunta Renzi - è incompatibile con la realizzazione dei lavori programmati da Grandi Stazioni come risulta dalla copiosa documentazione trasmessa dai competenti uffici dell’Amministrazione. Tra l’altro in data 15 novembre 2013 la Soprintendenza ai Beni Architettonici esprime parere contrario alla proroga di ulteriore permanenza del chiosco nell’attuale collocazione in piazza Stazione lato ex pensilina Toraldo di Francia”.

“Dopo il diniego ricevuto per il mantenimento sulla pensilina – conclude l’assessore Biagiotti – i gestori in data 16 settembre di quest’anno presentano una nuova istanza per occupazione di suolo pubblico in luogo diverso. Su questa nuova istanza con collocazione alternativa non è stato ancora ricevuto alcun nullaosta di legge dalla Soprintendenza”.

Stamani sul posto è tornato Giovanni Galli, della omonima lista civica, che si è fatto carico della questione dopo che già ieri aveva parlato del caso in Consiglio comunale. Questo il passaggio più sferzante del suo discorso: “Si sa che Renzi vuole la piazza libera. Bene, possiamo anche essere d’accordo con lui, ma le scelte sulla città vanno, oltre che prese, anche sapute governare. Per l’ennesima volta, invece, il sindaco porta avanti la propria decisione senza curarsi delle conseguenze. Poco importa, a quanto pare, se manda sul lastrico le famiglie di persone oneste che contribuiscono all’economia della città”.

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