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Cronaca

Emergenza rifiuti tessili abbandonati nei cassonetti: si chiude l'operazione “Arlecchino” 

La polizia municipale denuncia 36 persone e sequestra 12 furgoni. L’assessore Giorgetti: “I controlli continueranno”

Sacchi colmi di pezzi di stoffa scarti dell’industria tessile che finivano nei cassonetti oppure venivano abbandonati a terra. Furgoni intestati a prestanome o a società di comodo utilizzati da persone senza legami diretti con le varie proprietà. È quanto ha scoperto la polizia municipale che negli ultimi mesi ha effettuato un’operazione su vasta scala di contrasto all’abbandono degli scarti dell’industria tessile. L’operazione, denominata “Arlecchino” per i vari colori degli scarti di stoffa recuperati, è stata illustrata ieri dall’assessore alla polizia municipale Stefano Giorgetti. Presenti anche i presidenti dei Quartieri 3 Serena Perini, 4 Mirko Dormentoni e 5 Cristiano Balli, zone in cui più frequentemente avvengono gli abbandoni di rifiuti.

“Si tratta di un’operazione di grande rilievo portata avanti dalla polizia municipale, che ringrazio per l’attività svolta, e che ha visto anche una importante collaborazione dei cittadini – ha dichiarato l’assessore Giorgetti – . È anche sulla base delle loro segnalazioni, oltre che dai controlli sul territorio e gli appostamenti spesso notturni effettuati dagli agenti e dell’utilizzo delle strumentazioni tecniche come le foto trappole, che è stato possibile denunciare 36 persone e sequestrare 12 furgoni. Si tratta sia di titolari di aziende che smaltiscono in modo irregolare i rifiuti prodotti dalla lavorazione sia di persone che forniscono un servizio di smaltimento, sempre illegale, a realtà produttive. Un fenomeno preoccupante che dobbiamo e vogliamo contrastare e le denunce e i sequestri sono un deterrente importante. Per questo i controlli andranno avanti”.
Anche i presidenti dei Quartieri hanno evidenziato il ruolo dei cittadini e delle loro segnalazioni. “Questa operazione è una delle risposte alle tante segnalazioni dei cittadini sull’abbandono dei rifiuti e la dimostrazione che su questi temi l’Amministrazione, e in questo caso la polizia municipale, è presente – ha sottolineato Balli – . E anche un modo per far emergere la presenza di ditte che smaltiscono in modo illecito forse anche per mascherare una produzione non completamente regolare, un fenomeno su cui è necessario porre attenzione anche coinvolgendo le altre forze di polizia e all’autorità giudiziaria”.

Anche il presidente Dormentoni ha ribadito l’importanza di “continuare e approfondire questi controlli individuando chi conferisce rifiuti illegalmente e chi organizza questa attività di smaltimento parallela che causa danni ambientali e danni economici”. Per quanto riguarda poi gli interventi nel Quartiere 4, Dormentoni ha aggiunto: “alcuni sono partiti dalle segnalazioni del gruppo di controllo di vicinato di Ugnano-Mantignano”. Infine la presidente Perini ha invece evidenziato l’effetto negativo questo tipo di fenomeno sui cittadini: “Chi fa la raccolta differenziata è demotivato dagli abbandoni illegali. Per questo la collaborazione dei cittadini è importante, perché li fa sentire protagonisti e li stimola a proseguire nel loro impegno”.

Nel merito dell’operazione “Arlecchino” sono state le numerose segnalazioni dei cittadini e i sopralluoghi effettuati dagli agenti in servizio sul territorio a evidenziare l’opportunità di predisporre un progetto mirato di controllo capillare del territorio coordinato dai responsabili dell’Area Sicurezza Urbana dei quartieri Chiara Brinati e dell’Area Ambiente e Territorio Massimo Billi. Per gli accertamenti sono state utilizzate non solo tutte le strumentazioni tecnologiche a disposizione (fototrappole e telecamere) ma anche e soprattutto la più classica delle tecniche di investigazione: il contatto con i cittadini e il loro supporto sommati  da numerosi appostamenti e sopralluoghi, soprattutto in orario notturno. Per questi controlli, effettuati in borghese con auto civetta sia in orario diurno che in orario notturno, sono state impegnate diverse decine di operatori tra agenti e ufficiali. Un’attività capillare e minuziosa che ha visto anche accertamenti sui veicoli in transito e che ha dato i suoi frutti: dodici furgoni sequestrati per la successiva confisca (Fiat Ducato e Renault Master), 30 persone denunciate per trasporto irregolare e gestione non autorizzata di rifiuti (italiani, cinesi, bengalesi e senegalesi) e altre 6 per abbandono di rifiuti. I controlli hanno interessato gran parte del territorio comunale anche se poi gli interventi che hanno dato origine alle denunce e ai sequestri hanno interessato l’area di via Pistoiese e via Pratese per il Quartiere 5, l’area di Ugnano e Mantignano, Argingrosso e Ponte a Greve per il Quartiere 4 e, novità delle ultime settimane, piazza Francia e vie limitrofe per il Quartiere 3.

Dal punto di vista cronologico, la prima segnalazione risale a febbraio e dalle indagini avviate dal Reparto di polizia ambientale veniva accertato l’abbandono di scarti tessili in zona Isolotto da parte di un veicolo intestato a una ditta della provincia di Brescia. In questo caso è scattata la denuncia ma non il sequestro del mezzo per il quale serve la flagranza del reato. Ad aprile sempre personale della Polizia Ambientale ha colto sul fatto un cittadino cinese titolare di una attività con sede a Prato mentre scaricare una notevole quantità di imballaggi in cartone e plastica nei cassonetti. Per questo l’uomo è stato denunciato per illecita gestione dei rifiuti e il veicolo sequestrato. A questo punto vista l’entità del fenomeno dell’abbandono di rifiuti, è stato predisposto un progetto specifico cui prendevano parte vari reparti della polizia municipale e che prevedeva l’utilizzo delle immagini riprese da fototrappole installate presso alcune postazioni di cassonetti  molto gettonati per gli scarichi abusivi.  

A fine maggio nel cuore della notte (2.20)  agenti del Reparto territoriale dell’Isolotto hanno intercettato due persone di nazionalità cinese a bordo di un furgone mentre stavano abbandonato enormi sacchi contenenti scarti tessili nel cassonetto di via dei Bassi. Il veicolo è risultato intestato alla società di Brescia, già coinvolta nell’episodio di febbraio e nota nella sua città per altri casi di trasporto e gestione irregolare dei rifiuti. I due uomini sono stati denunciati per illecita gestione e trasporto di rifiuti senza autorizzazione e per il veicolo è scattato il sequestro penale ai fini della confisca come disposto dal decreto legislativo 152/2006 (Testo Unico Ambientale). Stessa sorte per i coinvolti nel secondo tentativo di abbandono intercettato a Rifredi alle 3.30 di una notte di inizio giugno in via Gozzi. Anche in questo caso due uomini di nazionalità cinese sono stati colti in flagrante mentre scaricavano sacchi di rifiuti tessili all’interno dei cassonetti della raccolta dei rifiuti urbani. 

A questo punto visto il moltiplicarsi delle segnalazioni, la polizia municipale ha dato il via a un lavoro di osservazione e indagine delle dinamiche di questo tipo di abbandono di rifiuti grazie alle telecamere del sistema di videosorveglianza cittadina. È quindi emerso il ripetersi della stessa modalità di abbandono: equipaggi tra due e quattro persone, furgoni che si accostano velocemente ai cassonetti e scaricano vari sacchi di rifiuti tessili in uno finché non è pieno per poi passare ai successivi fino a esaurire totalmente il carico trasportato (oltre 40 sacchi condominiali a viaggio). Gli orari preferiti sono quelli notturni (tra le 1 e le 4) all’Isolotto mentre nelle zone di Brozzi e le Piagge gettonato anche il pomeriggio.  E ancora che il veicolo spesso risulta intestato a prestanome o società fantasma e che presenta alcun nesso con gli uomini trovati a bordo del veicolo, risultati di nazionalità sia italiana sia straniera. La polizia municipale ha dovuto poi fare i conti con le difficoltà di attribuire con certezza il rifiuto abbandonato irregolarmente a uno specifico soggetto giuridico: le ditte sottoposte a controllo sono infatti tutte risultate in possesso di regolare cassone fornito per la raccolta e lo smaltimento irregolare ha solo la funzione di liberarsi della quantità “collaterale” in eccesso abbattendo così i prezzi totali dello smaltimento. In pratica le imprese percorrerebbero un doppio binario di smaltimento del rifiuto dove quello regolare maschera e rende inaccertabile formalmente quella irregolare.
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Nell’occasione, infine, sono stati illustrati i risultati dei controlli in materia di rifiuti effettuati dalla polizia municipale in collaborazione anche con gli ispettori di Alia e le Guardie Ambientali Volontarie. Da inizio anno sono state rilevate 689 violazioni amministrative tra cui ben 221 quelle relative all’abbandono di rifiuti in zone servite da cassonetti, 138 quelle di scarichi in aree senza postazioni ecologiche, 74 per il conferimento di materiale di categorie diverse nei contenitori delle raccolte differenziate, 62 per aver gettato nei normali cassonetti di rifiuti particolari e 37 per l’errato conferimento di rifiuti ingombranti. Per quanto riguarda le violazioni penali , si riferiscono all’operazione “Arlecchino” e quindi 36 persone denunciate, 26 notizie di reato (18 per l’abbandono di rifiuti su area pubblica o privata da parte di titolari di imprese, 7 per attività di raccolta o trasporto di rifiuti svolta in modo professionale senza l’iscrizione all’albo, 1 per trasporto di rifiuti pericolosi senza la necessaria documentazione) e 12 i veicoli sequestrati. 

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