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Cronaca

Rifiuti, esposto delle 'Mamme': “Mancata differenziata, danno erariale di 58 milioni”

E sull'inceneritore: “Lascia molti più scarti pericolosi rispetto al ciclo virtuoso di raccolta differenziata”

Un presunto danno erariale di 58 milioni di euro, derivante dal mancato raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata nei 12 comuni dell'area fiorentina (oltre a Firenze, Bagno a Ripoli, Calenzano, Campi, Fiesole, Greve, Ipruneta, San Casciano, Scandicci, Sesto, Signa e Tavernelle). E' la cifra calcolata dalle 'Mamme No Inceneritore', che hanno presentato questa mattina un nuovo esposto, che aggiorna quello dello scorso anno, da presentare alla Corte dei Conti.

“Il mancato raggiungimento degli obiettivi di differenziata aumenta il costo dello smaltimento dei rifiuti. Tra il 2008 e il 2016 il presunto danno erariale costituito da tale costo aggiuntivo è quantificabile in oltre 58 milioni di euro, 33 dei quali stimati per il solo comune di Firenze”, spiega Davide Pagliai, del comitato, che ha calcolato comune per comune il costo delle migliaia e migliaia di tonnellate non differenziate e smaltite come rifiuti indifferenziati.

“Nel caso di Firenze, per esempio - prosegue Pagliai -, rispetto all'obiettivo di differenziata del 65%, che l'Unione Europea chiedeva di raggiungere già nel 2012, nel 2016 siamo stati ancora fermi al 50,3%”. Pochi i comuni virtuosi dell'area fiorentina, che hanno raggiunto nel 2016 l'obiettivo fissato dall'UE: Tavarnelle Val di Pesa (77,9%), San Casciano (76%) e Impruneta (71%).

Le 'Mamme', assieme ad altri comitati, ribadiscono anche il proprio no all'inceneritore di Case Passerini, dopo che anche il presidente della Regione Enrico Rossi si è pronunciato per il superamento dell'opera.

“L'inceneritore non solo costerebbe una cifra altissima, circa 180 milioni di euro, e sarebbe dannoso per l'ambiente e la salute, con l'emissione di metalli pesanti e nano particelle inquinanti, ma sarebbe anche inutile – spiega Sandro Targetti, attivista de 'La piana contro le nocività' -: il ciclo virtuoso dei rifiuti infatti può arrivare a recuperare fino al 90% della quantità, lasciando solo un 10% di scarti, mentre l'inceneritore produce almeno un 20% di polveri e ceneri dopo l'incenerimento, che tra l'altro sono rifiuti speciali, più difficili e più costosi da smaltire”.

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