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Cronaca Sesto Fiorentino

Ginori a rischio, Franceschini annuncia l'acquisto del museo di Doccia

Il sindaco di Sesto Falchi consegna al governatore Rossi una raccolta firme per l'acquisto dello stabilimento

Domani il ministro dei beni culturali Dario Franceschini, a Firenze per il G7 della Cultura, annuncerà l’acquisto, da parte del ministero, del Museo di Doccia, che custodisce celebri porcellane prodotte dalla Richard Ginori e che potrà quindi riaprire al pubblico.

Ad annunciarlo, questa mattina, il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani. “Il Ministero acquisterà l’immobile – spiega Giani –, l’ente Cassa di Risparmio e l’Associazione industriali assicureranno al gestione e la fruizione al pubblico. E’ un fatto molto importante, significa recuperare un museo tra i più importanti al mondo”.

“Se lo Stato finalizzerà l'acquisto delle collezioni del museo sarò molto felice. L'acquisto e il salvataggio sono un primo passo importante, poi dovremo ragionare su gestione e valorizzazione del museo. La scelta migliore sarebbe una fondazione di partecipazione, che tenga pubblico e privati”, commenta il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi.

Lo stesso Falchi, assieme ad alcuni lavoratori, questa mattina ha consegnato al presidente della Regione Enrico Rossi le 1.733 firme raccolte finora sulla petizione (si può firmare qui) che chiede una soluzione alla vertenza della vendita dei terreni su cui sorge lo stabilimento, condizione indispensabile per permettere nuovi investimenti produttivi da parte della proprietà.

Al centro della questione resta l'accordo con le tre banche creditrici, in seguito al fallimento della precedente società proprietaria della Ginori. I rappresentanti dei tre istituti di credito erano all'incontro di questa mattina con Falchi e il governatore toscano Enrico Rossi, conclusosi con l'impegno di ritrovarsi entro un mese.

"Vogliamo che che gli assurdi meccanismi della finanza provochino una delocalizzazione della produzione. Faremo di tutto per favorire l'accordo”, ha detto Rossi, che domani parlerà della questione a Roma con il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda: “La rendita e la finanza non possono mangiare il lavoro di tante persone".

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