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Cronaca

Giornali e televisioni da tutto il mondo per la caccia alla Gioconda

I tecnici cercano i resti di Lisa Gherardini sotto il convento di Sant'Orsola: grazie ad un geo-radar si scoprirà se la donna è il volto della Gioconda. Arrivate televisioni e giornali da tutto il mondo

Il sorriso accennato della Gioconda di Leonardo Da Vinci è conosciuto in tutto il mondo come un’icona della modernità e della bellezza. Chi ci sia stata realmente dietro quel sorriso è un vero e proprio mistero, storico ed artistico. Da ieri gli uomini del Comitato nazionale per la Valorizzazione dei Beni Storici, Culturali e Ambientali sono all’opera per risolvere l’enigma: all’interno del convento di Sant’Orsola stanno scandagliando centimetro per centimetro il pavimento dell’ex caserma della Guardia di Finanza (ora di proprietà della Provincia di Firenze che in parte finanzierà gli studi) in cerca dei resti mortali di Lisa Gherardini, conosciuta come Monna Lisa. Per tre giorni un geo-radar (uno strumento che si basa sull'emissione e propagazione di impulsi elettromagnetici nel terreno, i quali sono riflessi e rifratti dalle discontinuità fisiche ed elettriche presenti nel sottosuolo), percorrerà i luoghi che paiono essere quelli che hanno ospitato la Gherardini nell’ultimo scorcio di vita. Il macchinario, molto sofisticato, permetterà una mappatura dei due chiostri e delle due chiese del convento, con rivelazioni che permetteranno agli studiosi di sapere cosa si trovi fino a tre metri di profondità.

Ricerca dei resti della Gioconda

LUOGO DI SEPOLTURA -  I documenti in possesso degli studiosi lasciano pochi dubbi: Francesco del Giocondo, marito della Gherardini e morto il quindici luglio del 1542 indicò nel testamento il convento di Sant’Orsola come luogo idoneo ad ospitare la moglie dopo la propria dipartita. Il documento più rilevante a suffragio delle tesi del Comitato, che in questo luogo credono si trovi la celebre dama, è l’atto di morte ritrovato dallo storico Giuseppe Pallanti: “Monna Lisa donna fu di Francesco del Giocondo, morì addì 15 luglio 1542, sotterrossi in Sant, Orsola, tolse tutto il capitolo”.
Ieri i primi risultati concreti: il geo-radar ha mostrato fin dalle prime rilevazioni le tracce di una ipotetica cripta e di un passaggio per raggiungerla, stretto, forse si tratta di una scala costruita sopra un antico altare e ora celata da uno strato di cemento poco inferiore al mezzo metro. “Queste sono indagini preliminari – confessa Silvano Vincenti, presidente del Comitato nazionale dei Beni Storici – i veri scavi inizieranno il nove di maggio in base ai dati che stiamo raccogliendo oggi e nei prossimi due giorni, però tutto fa pensare che li sotto ci sia una vero e proprio ipogeo”.

Georadar nel complesso di Sant'Orsola



MASS MEDIA – La ricerca di Monna Lisa a Sant’Orsola ha interessato gran parte del globo, prova ne è la presenza di televisioni e giornali di tutto il mondo, compresa Al Jazeera. “La verità – continua Vincenti – è che questa scoperta potrebbe essere epocale per la storia dell’arte ma anche per il mistero che si cela dietro la tela più famosa al mondo. Di una cosa sono certo: il mistero finisce qui, sia se troviamo la Gherardini, sia se non ci riusciremo, oltre non possiamo andare”. Se fossero trovati i resti di una donna, allora la palla passerebbe al professor Francesco Mallegni, docente di paleopatologia all’Università di Pisa: “dovremmo trovare una donna morta a sessantatré anni; una volta appurato questo si potrà eseguire l’esame del DNA con i due figli di Monna Lisa sepolti in Santissima Annunziata”.

Se dalle ricerche emergeranno i resti di una donna, se la comparazione genetica confermerà l’effettivo ritrovamento della Gherardini, gli studiosi passeranno all’ultima fase, ovvero la ricostruzione del volto della donna mediante la tecnica del “facial reconstruction”. A questo punto, l’enigma sarebbe risolto e la scienza potrebbe definire con certezza se Monna Lisa, cioè Lisa Gherardini, sia stata la vera musa ispiratrice della Gioconda di Leonardo.
 

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