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Cronaca

Sei statue si rifanno il trucco per i 150 anni dell'Unità d'Italia

Quasi 230mila euro per restaurare sei monumenti commemorativi dislocati in città legati al senso di nazione. I progetti di recupero rientrano nelle celebrazioni per il 150°anniversario dell'Unità d'Italia

Sei monumenti commemorativi collocati in altrettante piazze fiorentine saranno restaurati grazie a uno stanziamento di quasi 230 mila euro. Si tratta delle statue di Bettino Ricasoli, Daniele Manin, Dante Alighieri, Manfredo Fanti, Ubaldino Peruzzi, e il monumento per i caduti di Mentana e Monterotondo. I lavori rientrano nelle celebrazioni per il 150/o anniversario dell’Unità d’Italia. I progetti esecutivi sono stati approvati nell’ultima seduta di giunta. Tutte le statue soffrono dell’esposizione ad agenti atmosferici e all’inquinamento, e in alcuni casi sono state sottoposte all’azione corrosiva del guano di piccioni.
Il monumento a Ricasoli, presidente del Consiglio per due volte dopo l’Unità, si trova in piazza Indipendenza, così come anche quello in onore di Peruzzi. Il primo si deve allo scultore Augusto Rivalta e risale agli anni 1896-98. La scultura è in bronzo mentre la base è di granito. Negli anni il monumento è stato restaurato una prima volta nel 1930, poi nel 1951, mentre la cancellata che lo circonda è stata restaurata nel 1924 e nel 1949. Degli stessi anni e nella stessa piazza è il monumento a Peruzzi, ex sindaco di Firenze, più volte ministro nel neonato Regno d’Italia e insieme a Ricasoli il più autorevole tra i moderati toscani. Nel 1892 si costituì un comitato per raccogliere la somma necessaria ad erigere un monumento in suo onore, comitato ‘gemello’ di un altro per Ricasoli, tant’è che i due lavorarono insieme e le statue furono collocate contemporaneamente. La statua a Peruzzi, opera di Raffaello Romanelli, è anch’essa bronzea con un basamento di granito.
In piazza San Marco vi è invece la statua per Manfredo Fanti: ultimata nel 1872 a cura di Pio Fedi, è in bronzo con base in marmo bianco. Già sottoposta a restauro completo nel 1999, il monumento per il generale e poi ministro della guerra è al momento fortemente compromesso per il guano di piccioni.
Il monumento a Daniele Manin, figura di spicco del risorgimento veneziano, si trova nel piazzale Galileo Galilei che è parte del percorso del viale dei Colli. Nel 1886 i cittadini veneti residenti a Firenze si costituirono in un comitato per raccogliere i soldi necessari a erigere un monumento al loro compatriota. La statua fu ultimata nel 1889-90, si tratta di un’opera in bronzo con base in marmo bianco, già completamente restaurata nel 2003. Il progetto approvato prevede il solo restauro del basamento, particolarmente degradato.
In piazza Mentana è collocato il monumento ai Caduti di Mentana e Monterotondo (autore Oreste Calzolari), che ricorda la battaglia tra truppe franco-pontificie e i volontari di Giuseppe Garibaldi combattuta nel 1867 nelle cittadine laziali presso Roma. Il monumento fu inaugurato nel 1901: si tratta di un gruppo scultoreo in marmo bianco che rappresenta un garibaldino che cerca di sorreggere un compagno morente, il quale stringe una bandiera. Il basamento è in granito.

Restauro statue legate al senso di nazione


La statua per il Sommo Poeta, opera di Enrico Pazzi, si trova sulla scalinata della Basilica di Santa Croce, nell’angolo sinistro del sagrato. La collocazione risale al 1971, mentre originariamente il monumento, inaugurato nel 1865 in occasione del sesto centenario della nascita, era stato posto nel centro della piazza. La nuova collocazione fu decisa dopo l’alluvione del 1966 in modo da restituire alla piazza il suo spazio e anche per consentire il gioco del calcio storico. La scultura è in marmo bianco e fu già oggetto di restauro alla fine degli anni ’60. L'intervento odierno è quello più costoso tra i sei e ammonta a quasi 50 mila euro.
 

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