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Cronaca Centro Storico / Piazza della Signoria

Piazza della Signoria, Renzi: “Pavimentazione in cotto”. E’ polemica

Il sindaco ha lanciato l'idea di ripavimentare piazza della Signoria con il cotto fiorentino. I sindacati chiedono di puntare l'attenzione sui lavoratori

Il sindaco rottamatore segue la linea dell’amarcord per il restyling di piazza della Signoria. Renzi sembra voler lasciare un tocco di colore nella grande agorà fiorentina, proprio in ‘casa sua’, ai piedi di Palazzo Vecchio. Ieri l’annuncio in consiglio comunale: “Immaginate come sarebbe Piazza della Signoria pavimentata in cotto, come in origine. Sarebbe bellissima”.  Sul tema il sindaco, in veste di assessore alla cultura, ha promesso di lasciar affrontare la questione a una commissione ad hoc. E non se ne dovrebbe parlare prima del 2015, a patto sempre che altre strade del centro siano “recuperate”.

Non è la prima scommessa artistico-estetica del primo cittadino che già in luglio, con tanto di proposta per un referendum tutto fiorentino, voleva portare i marmi sulla basilica di San Lorenzo recuperando il progetto cinquecentesco a “firma” Michelangelo Buonarroti. Un ‘disegno’ coraggioso, da carattere “faraonico” visto il luogo su cui lavorare. Dopo le polemiche, e qualche bocciatura di troppo, la cosa si spense. Il sindaco però è convinto che la piazza e Firenze ci guadagnerebbero, e non poco; un po’ come fu per Steve Jobs quando decise di piastrellare i suoi Apple Store solo con la pietra serena fiorentina. L’ex creatore del colosso della Mela però poteva scegliere in autonomia, non come il sindaco Renzi che ha già detto di non capire le 'alzate di scudo' pregiudiziali. “Il cotto in piazza della Signoria – ha sottolineato Renzi – avrebbe tre grandi valori: illuminerebbe di colore la città, riporterebbe alla correttezza storica e sarebbe un motivo di attrazione per i turisti”.

Come in fisica ad un’azione ne corrisponde una uguale e contraria. Leggera, quasi una volée tecnica, quella di Cristina Acidini, soprintendente del Polo museale fiorentino: “La proposta è stata già fatta in passato. E' argomento che ha appassionato. Visto che oggi abbiamo strumenti più efficaci, potremmo realizzare una ricostruzione virtuale della piazza e verificarne prima l'impatto. Non abbiamo fretta”. Decisamente più sostenuta, e con qualche spunto di riflessione in più, la sponda offerta al sindaco dal direttore degli Uffizi, Antonio Natali: “Più che con il ritorno del cotto in piazza della Signoria sono d’accordo con l’apertura di una discussione seria in tal senso. Fui io in tempi non sospetti a rilanciare l’idea. Allora mi dissero che sarebbe stato un falso storico. Così presero le pietre di allora, le numerarono una ad una, applicando una metodologia filologica, e le condussero a restauro. Un restauro caduto nel vuoto ed oggi la piazza è ricoperta da pietre estratte in cava. E questo cos’è, quindi, se non un falso storico?”. “La verità – ha proseguito Natali – è che Firenze ha paura dei colori. Tende al chiaro, per scelta. E’ da anni che insisto su una rivoluzione cromatica della città. Non sa quanto abbiamo ed ho penato per le nuove sale blu inaugurate di recente agli Uffizi. E poi non capisco perché parlare di falso storico. E’ ormai appurato che il manto di piazza della Signoria, almeno fino alla dinastia dei Lorena, fosse in cotto”.

Insomma che la discussione abbia inizio, anche se a battere più duro contro l’uscita di Renzi è stato il sindacato. “Tutto ciò è avvilente – si legge in una nota della Funzione pubblica Cgil Luca Pasqualetti – . Mentre centinaia di lavoratori e lavoratrici dei servizi scolastici e dell'assistenza domiciliare sono in attesa di risposte per il loro lavoro, per essere rassicurati sulla tenuta dei servizi costantemente tagliati, i nostri amministratori pensano bene di spendere i soldi dei contribuenti non nei servizi per i cittadini, ma, nella migliore delle ipotesi, per rifare il look ad un pezzo della città”.

 

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