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Cronaca

Renzi 'bacchetta' Nardella: “Firenze come nel post-alluvione? Un messaggio di paura, avrei evitato”

L'ex premier ed ex sindaco alla presentazione dell'ultimo libro in Palazzo Strozzi: “Assurda la tramvia in via Cavour, sullo stadio Franchi i vincoli devono cadere”

“Firenze come nel post-alluvione? Rischia di passare un messaggio di paura, io avrei evitato. Avrei detto 'rimbocchiamoci le maniche' e agli investitori 'venite a Firenze che vi accoglieremo'. Se si trasmette un messaggio che esaspera i problemi della città alla fine gli investitori non vengono mentre dal punto di vista sanitario siamo messi meglio di tante altre città, come Parigi o New York”.

La 'bacchettata' al sindaco Dario Nardella è arrivata questo pomeriggio dal suo predecessore Matteo Renzi, alla presentazione, in Palazzo Strozzi, del suo ultimo libro 'La mossa del cavallo'. “Dario ha il suo stile e io il mio, non gli do consigli, se riesce a portare soldi in città va bene”, smorza Renzi, ma il messaggio è partito, in merito alle dichiarazioni di Nardella sul piano 'Rinasce Firenze' e sull'appelo per portare i denari degli investitori internazionali in città.

Renzi, accompagnato dal tesoriere di Italia Viva, il fedelissimo Francesco Bonifazi, e dai vertici regionali del partito, dice la sua anche su un'altra recente proposta di Dario Nardella, quella di prolungare il tracciato della tramvia del braccio Fortezza – piazza San Marco fino alla fine di via Cavour, a due passi dal Duomo. E anche in questo caso non è certo un'approvazione.

Assurdo, sono trecento metri”, dice Renzi, che invece difende senza tentennamenti, nonostante i problemi di trasporto pubblico in centro storico mai davvero risolti, la pedonalizzazione che lo lanciò sulla scena mediatica nel 2009: “Il più grande regalo a Firenze”.

L'ex premier e attuale senatore di Scandicci smania di parlare delle sue "proposte per rilanciare l'Italia", ma i cronisti lo incalzano sulle tematiche fiorentine. “La riqualificazione dello stadio Franchi? Non può esserci un vincolo che lo rende intoccabile. Sugli stadi serve una nuova normativa, che renda uniforme il trattamento di tutti i vecchi impianti. Se si può buttare giù San Siro (lo stadio di Milano, ndr), non si può dire che il Franchi non si può toccare. Da parlamentare e con Italia Viva lavoreremo per eliminare i vincoli dal Franchi”. Almeno sullo stadio, quindi, posizione simile a quella di Nardella.

Sulla possibilità di una Leopolda 11 ad ottobre l'ex segretario del Pd non si sbilancia: “Dipenderà dalla situazione sanitaria”. Infine, qualche sassolino fuori dalle scarpe sulle prossime elezioni regionali. “Mi piacerebbe stare sopra i 5 Stelle (di 'doppia cifra sicura' oggi Renzi non parla, ndr). Di sicuro Italia Viva sarà decisiva per la vittoria di Giani e del centrosinistra. Senza di noi Giani non vince”, assicura Renzi. Per chi vuole intendere, messaggio chiaro.

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